Passa ai contenuti principali

Bisogna imparare a vivere con il virus

 

Sono fuori luogo, lo so. Ma dopo mesi di chiusure credo che sia arrivato il momento di iniziare a vivere con il virus. Non possiamo sempre nasconderci dietro chiusure, zone rosse, ecc. non possiamo vivere nella costante paura. Credo sia arrivato il momento di prendere il coraggio in mano e cercare di tornare alla normalità. La gente ha bisogno di incontrarsi e uscire, più divieti ci saranno più modi di aggirarli si troveranno. Da una parte i negozianti piangono miseria, dall’altra le persone vengono additate come irresponsabili se vanno a fare shopping, ma una mezza misura?

Domani ricomincia la zona gialla, spero che vada tutto bene. Additavano la scuola come centro di trasmissione del virus, invece in tutta la settimana i numeri in città sono rimasti gli stessi. Con un po’ di responsabilità si può andare avanti, si può tornare a vivere. In città si è raggiunto un numero alto solo tra Agosto e settembre, quando non era obbligatorio usare le mascherine e quando si sono compiute alcune leggerezze. Poi i numeri sono stati sempre contenuti tranne quando sono scoppiati focolai nelle rsa e negli ospedali. In certi ambienti basta un piccolo errore fra zone sporche e zone pulite che il tutto diventa ingestibile. 

Ho bisogno di trovare una normalità, di smettere di pensare a quello che non devo fare. Le difficoltà in famiglia ci sono state, ma non riusciamo a superarle se siamo sempre a pensare a quello che non si può fare. Noi siamo stati molto fortunati in questi ultimi 12 mesi rispetto a tanti, ma abbiamo bisogno di respirare. Dobbiamo iniziare a vivere con il virus, saperlo vicino, saperlo pronto all’attacco, non abbassare la guardia, ma provare a vivere.

Commenti

Post popolari in questo blog

Una casa Danese

La seconda parte del nostro viaggio prevede la sosta in una casa. Qui a Copenaghen non è tutto ordinato e perfetto come nello Jutland ma nonostante tutto sembra sempre di essere in un catalogo Ikea. Qui sono tutti ordinati, le case sono perfette e io già so che non riuscirei mai a tenere una casa in perfetto ordine.  Sarà lo spirito del nord che fa crescere ordinati e silenziosi .... Mentre noi meridionali siamo confusionari, caciaroni e fin troppo allegri.

Storie Mostruosamente sbagliate

Avevo sentito parlare di federica Bosco alla radio e incuriosita dall'intervista o da quello che si diceva avevo cercato un libro e avevo preso questo e poi lo avevo lasciato nel kobo per mesi come spesso accade e poi l'altro giorno quando facevo una lista di libri da leggere nel mese di Luglio l'ho incluso ed è capitato che me lo sono letto tutto d'un fiato, sono pochissime pagine, non arriva neanche a 100 e devo dire che la storia è anche carina, ma non è che in questo momento è il tipo di lettura che incontra i miei gusti, anzi mi fa venire anche un po' il nervoso. Lei è innamorata del bello di turno che ha un sacco di amanti e una famiglia, che le promette di lasciare la famiglia e mai lo fa. Le amiche le dicono che ha preso una cantonata ma lei è innamorata... finchè poi non si accoge che è proprio così. Mi appunto il nome di Federica Bosco perchè mi piace il suo stile per quando mi verrà voglia di una storia d'amore. Perchè adesso proprio non mi vanno....

20 anni di me e di te

E oggi sono vent'anni che ci conosciamo, vent'anni che stiamo insieme. Vent'anni fa non avrei creduto di mangiare di fronte alla persona con cui avrei condiviso una vita intera. E invece nonostante tutto ci siamo. Siamo ancora noi. La vita ha cercato di dividerci ma non ci è riuscita, noi andiamo oltre. Questa sarà solo una tappa del nostro lungo viaggio, perchè infondo senza di te non sono nessuno.

Il conservatorio...

La mia piccola violista ha sostenuto il suo primo esame al conservatorio e non è stato un gran successo. Non ha retto l'emozione e soprattutto la tensione di un ambiente così giudicante. La scuola primaria di oggi è un ambiente poco competitivo con pochissime prove e soprattutto senza tensioni e lei è molto serena a scuola, anche perchè di rado fallisce. Invece lì si è sentita per la prima volta giudicata, insomma un esame vero e non ha retto la tensione. Spero che lo abbia passato comunque, ma è stata una prova davvero dura. Generalmente è molto caparbia, invece lì ha vacillato. Probabilmente perchè tiene molto a questo percorso e voleva essere perfetta. La strada della musica è in salita, ed è difficile. Mi auguro che sappia intraprenderla nel modo giusto.

Corcos, ritratto di signora con due adolescenti

Corcos è uno degli italiani a Parigi, colui che da voce alla Belle Epoque, un gioventù decadente e pronta a decadere. Loro non sono sulla spiaggia, ma su una terrazza con un basso parapetto, di bianco vestiti e intenti a leggere e forse a discutere di quello che stanno leggendo. L'atmosfera è pacata, poche nubi all'orizzonte, nessun contrasto, solo lo sguardo fisso di lei, su di noi che la stiamo osservando.

Come è cambiato il fabbisogno di scarpe in trent'anni ma i piedi rimangono due

Quando ero piccola ricordo che avevo solo un paio di scarpe per l'estate: i santalini con gli occhietti e poi un paio di scarpe per l'inverno che di solito erano un paio di scarpe di vernice come queste Basta. Forse avevo un paio di stivali di gomma per la pioggia e basta. Forse a casa della mamma avevo un paio di superga, ma se ero a casa della nonna erano bandite, ho foto in cui ho la tuta e le scarpe di vernice, al solo pensiero mi vergogno. Oggi le mie figlie in barba al consumismo hanno scarpe per ogni occasione e ogni stagione. Partiamo dalla primavera? Scarpa da Ginnastica in tela, scarpa aperta per la gonna, in genere ballerina ma con stringa, scarpa da ginnastica tecnica leggera per camminare, ciabatta che non si sa mai. Estate: Sandalo, almeno due tipi di ciabatta (infradito e no) Scarpa da bosco alta. Autunno: Scarpa da pioggia, scarpa chiusa elegante, stivale, scarpa da ginnastica. Inverno: ci sono i saldi non vuoi implementare il parco scarpe con Stivali, scar...

la fine dei permessi di maternità

Eh ci siamo... ho deciso a malincuore di tornare a lavorare. Stavolta non sarei mai rientrata e sarei rimasta con la mia piccolina sempre,  ma non si può. Dopodomani farà 6 mesi e io giovedì ricomincerò. Perchè giovedì e non lunedì? Perchè ho bisogno di ricominciare con calma, di una settimana ipercorta, di tastare la scuola prima di buttarmi a capofitto nella mia vita di prima. Ah "Vita di Prima"... quella ormai è andata, chiusa. Ora ho una nuova vita fatta di oggi, di tre bambine, di pochi sguardi indietro e tanti in avanti. Un nuovo cassetto di sogni, una salita da percorrere, perchè ho capito che la mia vita è così. Ho tanti sogni, ma devo iniziare a scegliere cosa conta davvero perchè gli anni davanti sì sono ancora molti, ma non sono propriamente infiniti. Del "prima" oltre che la casa mi rimane il lavoro su cui sono davvero indecisa. Vorrei cambiare perchè la mia attuale scuola è troppo lontana da casa e io voglio una vita a piedi, ma è quello l'indirizzo...

Interrogativi sulla vita

  mmmmmhhhhhh.... Perchè un secolo fa a 37 anni si era così vecchi?

La Sirena di La Spezia

Da qualche giorno anche la mia città ha la sua Sirena. La Sirena è una statua in bronzo donata alla Spezia dal Maestro russo Aidyn Zeinalov posizionata tra la passegiata Morin e il nuovo ponte Thaon di Revel, prprio davanti ai traghetti per le Isole e le Cinque Terre. LA scultura è molto bella, esposta in molti luoghi di pregio arriva sul nostro molo ad impreziosirlo e sono sicura che ben presto sarà un luogo adattissimo per i selfie di tutti i turisti che solitamente affollano la città. E' una sirena particolare perchè non ha la coda o sembianze da pesce, ma indossa costume da bagno, cuffia e pinne. Sembrerebbe pronta per farsi un bagno, magari si potesse! Ma le acque antistanti non sono proprio salubri! Anche se l'estate scorsa ho visto più di una persona tuffarsi proprio da quella posizione. Io e lei diventeremo amiche, lo so. Ci vederemo ogni giorno.