Passa ai contenuti principali

Finita l’euforia

 

L’euforia post trasfusione è durata circa 18 ore, o forse meno. Poi i mesi passati quasi a letto si sono sentiti nelle gambe e non solo. Se da una parte avrei voglia di fare, dall’altra mi stanco immediatamente, mi sento stanca, sposssata. Negli ultimi 3 giorni le mie glicemie si sono notevolmente abbassate, forse merito del sangue del donatore? Forse.

Avrei mille domande da fare su questa mia nuova condizione di “vampira”, ma non so a chi porle. Chissà poi se sarò un vampiro a vita oppure a scadenza. Probabilmente lo sarò a vita, con meno intensità, ma sarò per sempre dipendente dal sangue altrui. In questi 10 anni ne ho avuto la prova, peccato che sarò io che dovrò ricordarmi di controllare e di chiamare l’ospedale in caso di bisogno.

La felicità che provo nella mia quasi ritrovata forma fisica, mi fa pensare ad una cosa: e se la mia depressione cronica fosse dovuta ad affaticamento da mancanza di emoglobina? Questa è una delle domande che mi frullano nella testa. E se davvero la mia felicità dipendesse dall’Emoglobina? L’ho rincorsa in tutti i modi e poi era in una sacca di sangue. Sono proprio diventata un vampiro e la mia bambina mi ha fatto scoprire questo lato di me. Mi pare di essere Bella in twilight.

Commenti

  1. lia.brambilla70@gmail.com26 aprile 2021 alle ore 13:37

    Ciao, ti leggo sempre e spesso ciò che scrivi mi fa riflettere su me stessa. Sono anch'io laureata in storia dell'arte e amo moltissimo la tua città. Quando ho visitato il museo volevo rimanere a vivere lì ��
    Per ragioni diverse dalle tue ho un'anemia piuttosto grave e ti posso assicurare che in gran parte è proprio così: ripristinare i livelli di emoglobina e ferro ecc ti toglie la parte organica della depressione, ti ridà l'energia per affrontare le cose. Lo avessi saputo prima forse la mia situazione non sarebbe tanto degenerata ma non si può mai dire veramente. Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono felice che le mie parole non cadano nel vuoto, come spesso penso.
      Peccato che l'effetto della trasfusione è durato troppo poco... contavo davvero in una svolta. Magari ci vorrà tempo per ripristinare livelli normali, ma spero che questo accada nel più bereve tempo possibile.
      Grazie per le tue parole

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Venere di Milo a cassetti

Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch

Gli amanti, Magritte

Oggi ho scelto Gli Amanti di Magritte perché vorrei presentarvi nelle prossime settimane una serie di "baci". Inizio con questo perché oggi mi sento molto surrealista! :) Dell’opera esistono due versioni, entrambe datate 1928, la prima attualmente è conservata presso la National Gallery of Australia, mentre la seconda si trova al Moma di New York . Il quadro raffigura due amanti che si baciano appassionatamente, con le teste coperte da un panno bianco che impedisce loro di vedersi e comunicare, suscitando una certa inquietudine e angoscia. La scena è poi completata da uno sfondo fortemente contrastato di tonalità di blu e dalla cornice classicheggiante che riveste la rossa parete, riportando agli occhi i tempi antichi. I due lenzuoli sono resi con un abile uso dei chiaroscuri, che sembrano riecheggiare i virtuosismi del peplo di una scultura ellenistica, e sono fonte di luce dell’intera opera. Questi drappeggi che paiono leggeri e appena appoggiati sui volti dei du

La tesina per l’esame di terza media

Sull’autenticità dei compiti dati a casa c’è sempre da dubitare, il più delle volte non sono farina del loro sacco. C’è sempre un copia e incolla in agguato, o un genitore pronto a fare lui stesso la ricerca. Così sta accadendo per la tesina di terza media. Stamattina sono stata contattata da una mamma di un’amica di mia figlia che mi ha chiestoSe potevo farla direttamente io. Come se in questo momento avessi tempo da perdere e soprattutto come se volessi prendere in giro i miei colleghi.... ma può un prof confezionare un prodotto per un’esame? Io no, professionalmente sono integerrima. Persino mia figlia se la sta facendo da sola! Io sono per l’autonomia dello studente, figurarsi se mi metto a fare io le tesine... non ho mai aiutato nei compiti le bambine, fanno tutto da sole. Non hanno capito? Non rispiego mai nulla, dico loro “ Domani vai dalla maestra / prof e te lo fai spiegare, la mamma a casa fa la mamma, la prof la fa a scuola“. E infatti Vittoria mi rinfaccia sempre: “ ho

Berthe Morisot, La lettura

Spesso dimentichiamo le donne che hanno partecipato alle mostre impressioniste come Berthe Morisot e i loro dipinti. Per la mia serie di donne in bianco ho scelto questo dipinto in cui Berthe rappresenta sua sorella mentre legge. Le sorelle Morisot erano state educate come ogni fanciulla del tempo, con letture e anche insegnando loro a dipingere. Berthe farà poi di questo  "divertimento" il suo mestiere. Qui possiamo cogliere molto della vita del tempo: le gite fuori porta, le letture, ma anche l'orientalismo si può cogliere nel ventaglio posato sull'erba.

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Berthe Morisot, La giovane che indossa la calza

  E di nuovo Berthe che raffigura una giovane donna in una stanza, vestita di bianco, più che un vestito una sottoveste, visto che la giovane è ritratta mentre si mette la calza. Nessun erotismo, solo un gesto quotidiano, una routine nella solitudine di una stanza disordinata.

Caravaggio, Fanciullo con canestra di frutta

Caravaggio è uno degli autori più amati di tutti. Per la sua vita avventurosa e travagliata, e perché incarna in tutto e per tutto il topos dell'artista maledetto. I suoi dipinti poi sono perfetta mimesi della natura, perfettamente fruibili da tutti, anche da chi non si intende di arte. I livelli di lettura delle sue opere sono molteplici, ma il primo livello essendo raggiungibile da tutti lo rende apprezzabile alla massa. Il Fanciullo con canestra di frutta è stato realizzato probabilmente nel periodo in cui Caravaggio si trovava a Roma nel pieno della collaborazione ed apprendistato presso del Cavalier d’Arpino. La figura del ragazzo e il canestro con la frutta che regge in mano sono realizzate con estremo realismo, in quest’opera si nota la sua estrema abilità e raffigura il reale così come appare, senza alcuna trasfigurazione. Perché il ragazzo non ha un aspetto «idealizzato»: ha la faccia autentica da vero ragazzo di quel tempo, ordinario non bello quasi un po’ volgare. All

No rain, no flowers

Per anni ho sperato tornasse la mia vita di "prima" fatta di viaggi intercontinentali, spiagge bianche, resort cinque stelle. Mi sono sbattuta perchè la vita che avevo tornasse. Una vita fatta di divertimenti, spostamenti, amici che si era persa tutta nel tragico agosto 2012. Ero così caparbia nel cercare di riportare tutto come era prima che sono andata anche in depressione perchè non riuscivo a tornare a quel tempo, alla mia età dell'oro. Poi ci si è messo pure il Covid e quel poco che avevo guadagnato con fatica, quello che faceva parte della mia età dell'oro è andata perduta. Il covid, il distanziamento sociale, i lutti mi hanno fatto accettare definitivamente che quello che avevo non tornerà più e non posso assolutamente sbattermi per una normalità che non è più davvero possibile. Le cose crollano e non posso continuare a voler portare in vita una cosa che davvero non potrà più essere. No, non mi do per vinta. Non abbandono ciò che sono i miei sogni. Ho capito ch