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Il tredicesimo Dono


Una Ragazza del gruppo di lettura su Facebook ci ha lanciato una sfida... leggere questo libro prima del Natale. Qualcuna di noi ha accettato e lo abbiamo letto insieme.
Leggere insieme è la cosa che mi piace di più. Mi piace leggere anche libri che non avrei mai letto in vita mia pur di condividere emozioni con altre persone.

Questo è uno di quei libri che noi avrei mai letto di mia iniziativa. E devo dire che la prima metà è stata davvero faticosa. Avevo quasi il rifiuto. Ormai sono nella fase "Ho completamente rimosso l'incidente di mio marito" e il pensiero di rimanere vedova mi spaventa più di prima e lo ricaccio ogni volta che si presenta. Quindi leggere un libro in cui una vedova parla in prima persona mi ha innervosito e non poco. Ad ogni parola mi veniva in mente "e io cosa avrei fatto", la mente mi riportava rapida a quei giorni e volevo interrompere la lettura.
Ma interrompere le letture non è da me.
E ho continuato.

Ad un certo punto il libro è cominciato a piacermi. Succede spesso che un libro diventi accattivante solo dopo la metà.
Alla fine mi ha lasciata felice. Con una speranza.
Sono straconvinta che se fosse successo a me le persone che ho intorno mi avrebbero aiutata.

I libri servono anche a questo, a rivivere certe situazioni spiacevoli in moda da epurarsene, i libri sono la mia catarsi. Anche quelli pessimi hanno il pregio di condurmi ad una piccola catarsi che mi mette un sorriso sulle labbra. Ecco cosa si perdono coloro che non leggono.


"Mamma, abbiamo perso l'autobus." È la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre, e Joanne viene svegliata improvvisamente dai suoi tre figli in tremendo ritardo per la scuola. Ancora non sanno che quel giorno la loro vita sta per cambiare per sempre. Mentre di corsa escono di casa, qualcosa li blocca d'un tratto sulla porta: all'ingresso, con un grande fiocco, una splendida stella di Natale. Chi può averla portata lì? Il bigliettino che l'accompagna è firmato, misteriosamente, "I vostri cari amici". Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne distrattamente passa oltre: è ancora recente la morte di Rick, suo marito, e vorrebbe solo che queste feste passassero il prima possibile. Troppi i ricordi, troppo il dolore. Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. Sembra quasi che stiano tornando a essere una vera famiglia. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l'albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni. Quello di cui non vorrà mai più fare a meno, e il cui segreto ha scelto di condividere con i suoi lettori...

qui potete trovare l'estratto...

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