Questo è il primo libro che ho scelto dalla mia nuovissima Bibbia: Curarsi coi libri. Io non sono una casalinga eccellente, anzi, però certe volte vengo trascinata in una mania di perfezionismo che un po' mi spaventa. Per questo avevo deciso di provare questo "rimedio".
Certo è che mi ha fatto riflettere moltissimo.
Grazie al cielo vivo in una società dove le donne sono quasi pienamente emancipate, dove posso lavorare e non rientrare nello stereotipo di donna perfetta padrona di casa. E posso vivere la mia emancipazione tranquillamente, senza nessun paletto da parte di mio marito, se così non fosse la nostra storia sarebbe finita. Io sono una donna libera e valgo come lui. Quindi l'idea di fondo di una società maschile che ha trovato un metodo per rimodellare le proprie mogli e ridurle a bamboline perfette, petturute e dedite solo alla pulizia mi fa davvero paura, un ritorno alla preistoria direi.
Direi che questo è un romanzo distopico. In qualche modo prevede una specie di futuro dove i maschi stanchi dell'emancipazione creano un microcosmo dove il potere torna in mano loro. Spero che questo non accadda mai. Non sono femminista totale, ma credo che se nel mondo ci fosse la parità il mondo sarebbe più bello.
Non so se questo libro mi ha "curata", ma sicuramente ha messo in moto il mio cervello.
Non so come farlo valere per la Reading Challange 2016, per me è un romanzo distopico, ma è nella sezione thriller. Come il solito le etichette lasciano il tempo che trovano...
Da questo libro sono state tratte due riduzioni cinematografiche: La Fabbrica delle mogli del 1975 la cui sceneggiatura è stata curata dallo stesso Levin e poi un remake nel 2004, la cui sceneggiatura rivede ampiamente il testo attualizzandolo ai nostri tempi con il titolo La Donna Perfetta.
Il titolo originale del libro è The Stepford Wives e sto scoprendo che esiste una lunga lista di film ispirati al soggetto dove a cambiare sono sia le mogli, che poi i mariti e persino i figli. Esistono anche film dove si cerca di salvare queste "povere " mogli, la lista è veramente lunga. Ira Levin ha veramentre aperto la mente a moltissime persone, ha toccato un tasto nella coscienza di moltissime persone, infondo tutti vorremmo in casa componenti familiari "perfetti" che ci lascino vivere in totale armonia.
Per concludere una nota sul titolo: Chiamarlo Le mogli di Stepford era così brutto? No, due edizioni e due titoli legati al cinema.
È il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli. Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia nell'idillica cittadina di Stepford. Joanna è una giovane americana degli anni Settanta, figlia di un'epoca in cui le femministe mettono al bando busti, giarrettiere e reggiseni e si ribellano all'ingrato destino di graziosi angeli del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate, deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile. Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza batter ciglio ai voleri dei loro uomini. Un weekend trascorso in compagnia dei rispettivi mariti restituisce tuttavia a Joanna un'altra Bobbie e un'altra Charmaine: due zombie carine e benvestite che, come due perfette mogli di Stepford, scodinzolano servizievoli al seguito dei loro uomini. Un evento inspiegabile, misterioso quanto il circolo maschile che si erge sulla collina di Stepford frequentato dal marito di Joanna. Si dice che uno dei membri sia un esperto di materie plastiche, un altro un pioniere della tecnologia robotica.
Certo è che mi ha fatto riflettere moltissimo.
Grazie al cielo vivo in una società dove le donne sono quasi pienamente emancipate, dove posso lavorare e non rientrare nello stereotipo di donna perfetta padrona di casa. E posso vivere la mia emancipazione tranquillamente, senza nessun paletto da parte di mio marito, se così non fosse la nostra storia sarebbe finita. Io sono una donna libera e valgo come lui. Quindi l'idea di fondo di una società maschile che ha trovato un metodo per rimodellare le proprie mogli e ridurle a bamboline perfette, petturute e dedite solo alla pulizia mi fa davvero paura, un ritorno alla preistoria direi.
Direi che questo è un romanzo distopico. In qualche modo prevede una specie di futuro dove i maschi stanchi dell'emancipazione creano un microcosmo dove il potere torna in mano loro. Spero che questo non accadda mai. Non sono femminista totale, ma credo che se nel mondo ci fosse la parità il mondo sarebbe più bello.
Non so se questo libro mi ha "curata", ma sicuramente ha messo in moto il mio cervello.
Non so come farlo valere per la Reading Challange 2016, per me è un romanzo distopico, ma è nella sezione thriller. Come il solito le etichette lasciano il tempo che trovano...
Da questo libro sono state tratte due riduzioni cinematografiche: La Fabbrica delle mogli del 1975 la cui sceneggiatura è stata curata dallo stesso Levin e poi un remake nel 2004, la cui sceneggiatura rivede ampiamente il testo attualizzandolo ai nostri tempi con il titolo La Donna Perfetta.
Il titolo originale del libro è The Stepford Wives e sto scoprendo che esiste una lunga lista di film ispirati al soggetto dove a cambiare sono sia le mogli, che poi i mariti e persino i figli. Esistono anche film dove si cerca di salvare queste "povere " mogli, la lista è veramente lunga. Ira Levin ha veramentre aperto la mente a moltissime persone, ha toccato un tasto nella coscienza di moltissime persone, infondo tutti vorremmo in casa componenti familiari "perfetti" che ci lascino vivere in totale armonia.
Per concludere una nota sul titolo: Chiamarlo Le mogli di Stepford era così brutto? No, due edizioni e due titoli legati al cinema.
È il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli. Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia nell'idillica cittadina di Stepford. Joanna è una giovane americana degli anni Settanta, figlia di un'epoca in cui le femministe mettono al bando busti, giarrettiere e reggiseni e si ribellano all'ingrato destino di graziosi angeli del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate, deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile. Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza batter ciglio ai voleri dei loro uomini. Un weekend trascorso in compagnia dei rispettivi mariti restituisce tuttavia a Joanna un'altra Bobbie e un'altra Charmaine: due zombie carine e benvestite che, come due perfette mogli di Stepford, scodinzolano servizievoli al seguito dei loro uomini. Un evento inspiegabile, misterioso quanto il circolo maschile che si erge sulla collina di Stepford frequentato dal marito di Joanna. Si dice che uno dei membri sia un esperto di materie plastiche, un altro un pioniere della tecnologia robotica.
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