Umberto Eco sostiene che fra lo stupido e l'imbecille ci sia una profonda differenza: lo stupido è colui che pensa a delle cose le dice ma il giorno dopo può pensare esattamente il contrario mentre l'imbecille è fortemente convinto di quello che dice e lo porta avanti.
Bene. Internet è pieno di imbecilli con diritto di parola.
Magari lo sono anch'io e non me ne rendo conto, sia chiaro, non voglio con queste mie parole giudicare nessuno.
Vorrei tanto riuscire a fare a meno di facebook, ma proprio non riesco, è una psecie di droga. Eppure ogni singolo giorno mi indigno per cose che leggo. Ieri per esempio mi è capitato di leggere una discussione tra persone che non si conoscono di persona ricolma di odio su luoghi comuni promossi proprio da questo sistema virale di condividere informazioni sbagliate e crederci fermamente.
Ho letto e mi sono sentita davvero... non so nemmeno io come.
Leggevo in questi giorni affermazioni e discussioni a proposito dell'olocausto, dicevano che oggi grazie alla condivisione e alla rete non sarebbe proprio possibile che ciò accadesse di nuovo. E invece secondo me si sbagliano, dalla violenza di quella discussione ho capito che invece è assolutamente possibile perchè è ciò che sta accadendo con gli immigrati: per la foto di un bambino morto annegato si aprono i cuori, ma passa tutto molto presto, perchè si condivide molto più velocemente un post dove c'è una foto di un immigrato che rifiuta il cibo o chiede condizioni di accoglienza migliori. Nessuno si chiede se dietro a quel gesto cosa ci sia in reltà, quale siano le vere ragioni, è molto più facile dare dell'ingrato.
Se oggi qualcuno decidesse di allestire un campo di concentramento ad una frontiera e usare gli immigrati per lavori pesanti e poi usarli come merce di scambio nessuno se ne accorgerebbe. E qui toglierei il condizionale, perchè accade ma nessuno se ne interessa. Più facile dire "si lamentano per il cibo che diamo loro".
Non c'è niente da fare, questa è l'epoca degli imbecilli.
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