Passa ai contenuti principali

Meno sei

 

Mancano solo sei giorni alla nascita di numero tre, sei giorni e siamo ancora a litigare sul nome da darle. So già come finirà, deciderò io. 
Noi intanto siamo ancora in quarantena, domani avremo il tampone e se negativo saremo finalmente liberi. In questi 10 giorni il mio unico spazio aperto sono stati i due metri quadri del mio balcone. Ogni tanto passa qualcuno, ci affacciamo e parliamo… altro non possiamo.
Il mio balcone poi è popolato da piante di peperoncino è una pianta di mango. Quando sono seduta qui a volte gli uccellini non mi vedono e rimangono appollaiati fra i peperoncini e mi pare di essere nel triclinio estivo della villa di Livia. Livia, la moglie di Augusto, uno di quei nomi che a me piacciono ma in casa non trova seguito. Ieri all’ennesimo discussione sul nome Rachele ha detto: non lasciate scegliere la mamma se no le mette uno di quei nomi assurdi che trova lei come Adelasia che non si può sentire.
Se continua così invece la mamma imporrà Ginevra. Anche se Livia mi piaceva e pure Adele.
Invece ora le bambine sono intrippate con Calliope, la musa della poesia epica. Quello che ci lascia perplessi è che Calliope ora è una catena di negozi di abbigliamento ( controllate i risultati di Google, vi darà solo questo per almeno tre pagine…).

Mancano solo 6 giorni e io non sono poi così tanto pronta. Non ho avuto modo di crearmi quello che si dice il bambino ideale… prima il bitest positivo, poi i lutti e le difficoltà, poi il covid, insomma ho avuto 9 mesi difficili in cui non ho mai avuto il tempo di pensare a Lei. E adesso ho mille preoccupazioni… sarò sola all’ospedale, e se non riesco ad allattare? Adesso come non mai è importante farlo, perché le passo pure gli anticorpi del Covid, ma questo mi mette un po’ in crisi, e se non riuscissi? Rachele è stata allattata due anni, se sono riuscita allora dovrei farcela anche stavolta, ma stavolta con il covid la pressione è davvero tanta.  Poi insomma non ho pensato al dopo, non so cosa faremo in 5, non mi sono troppo immaginata la vita a 5, non ne ho avuto il tempo. Più che altro ineriremo un neonato in una casa di “adulti” con le loro abitudini. Chissà quanto ci sconvolgerà… se pensiamo al dopo tutti e quattro pensiamo di riprenderci la nostra vita fatta di viaggi, giornate al mare, uscite, ma sarà possibile? C’è lo permetterà? Rachele 11 anni fa ce lo aveva permesso. Infatti se penso al dopo penso al dopo Rachele…. Eravamo andati ovunque.p: Egitto, Spagna… adesso è un po’ improbabile muoversi così tanto, però ci accontentiamo anche dell’Italia…

Mancano sei giorni ma mi auguro solo due cose: avere il latte e che dorma…. Ho una certa età e non sono più abituata a stare sveglia la notte. Quando lo dico Vittoria mi dice sempre: mamma non ti preoccupare ci sono io. E meno male che c’è lei… in questi mesi mi ha aiutata così tanto! Mia nonna sarebbe così orgogliosa di lei, peccato non si siano conosciute, ha esattamente tutto quello che lei voleva avessi io.

Commenti

Post popolari in questo blog

la fine dei permessi di maternità

Eh ci siamo... ho deciso a malincuore di tornare a lavorare. Stavolta non sarei mai rientrata e sarei rimasta con la mia piccolina sempre,  ma non si può. Dopodomani farà 6 mesi e io giovedì ricomincerò. Perchè giovedì e non lunedì? Perchè ho bisogno di ricominciare con calma, di una settimana ipercorta, di tastare la scuola prima di buttarmi a capofitto nella mia vita di prima. Ah "Vita di Prima"... quella ormai è andata, chiusa. Ora ho una nuova vita fatta di oggi, di tre bambine, di pochi sguardi indietro e tanti in avanti. Un nuovo cassetto di sogni, una salita da percorrere, perchè ho capito che la mia vita è così. Ho tanti sogni, ma devo iniziare a scegliere cosa conta davvero perchè gli anni davanti sì sono ancora molti, ma non sono propriamente infiniti. Del "prima" oltre che la casa mi rimane il lavoro su cui sono davvero indecisa. Vorrei cambiare perchè la mia attuale scuola è troppo lontana da casa e io voglio una vita a piedi, ma è quello l'indirizzo...

Preghiera per Cernobyl, Svetlana Aleksievic

Appena hanno annuciato il vincitore del premio Nobel 2015 sono andata a cercare un libro della vincitrice. Mio malgrado non era reperibile in città nessuna copia cartacea e anche ordinandola via internet non sarebbe arrivata prima di 15 giorni. Ma santo subito ebook mi ha permesso di leggere immediatamente i libri dell'Aleksievic. Ho scelto Preghiera per Cernobyl, ma non è un testo facile. Sono testimonianze, piccole testimonianze di quello che è successo nel 1986 a Cenobyl. Io ne ho un vago ricordo. Allora avevo 7 anni e ricordo che non potevo toccare l'erba e io e mio fratello bevevamo latte in polvere. Oggi ho scoperto che la nube radioattiva è arrivata in Italia proprio il giorno in cui compii 7 anni. Il libro inizia con la testimonianza della moglie di uno dei pompieri intervenuti sull'incendio della centrale. E' stato pesante. Troppo pesante. MA nonostante questo BELLISSIMO! Ogni testimonianza è pesante. Questo libro mi ha aperto gli...

La festa dei nonni

Oggi è la festa dei nonni. Io non ne ho più da 6 anni. Sul mio Comó c'è una foto dei miei nonni abbracciati e sorridenti, un po' giovani ma già nonni, come mi piace ricordarli. Ogni sera li guardo e chiedo loro la forza per andare avanti. Ci sono giorni in cui la nonna mi ha guardata storta perché non sono una buona casalinga, perché non mi impegno in cucina e tantomeno nelle faccende, perché sono disordinata. Ma ultimamente il suo sorriso è largo e comprensivo, perché  continuo ad essere una cattiva casalinga e sempre lo sarò, ma nel momento del bisogno mi sono dimostrata una donna forte, capace di prendermi tutta la famiglia sulle spalle e non mi sono tirata indietro. Non sono scappata, ho affrontato le avversità a testa alta e non mi sono lasciata deprimere. Insomma mi sono rivelata la donna che con fatica e determinazione lei ha cresciuto. Un giorno, prima di morire mi aveva detto detto che non le dispiaceva morire perché tanto non l'avrebbe pianta nessuno se...

La peste - Camus

Questo è uno dei titoli della mia super lista dei libri da leggere prima del diploma (ho vent'anni di ritardo ma non vale), forse ho scritto altre volte di questa lista, una lista lunghissima di oltre 300 libri che gli studenti di un mio carissimo collega ricevevano in quarta ginnasio e dovevano completare prima della terza liceo, circa 60 libri all'anno, e costituivano la preparazione necessaria alle sue lezioni. Cosa d'altri tempi e cosa riservata solo al liceo classico, vista la fatica che faccio a far leggere i miei studenti anche un solo libro nei tre mesi estivi. Io ho questa lista da anni e spunto non più di tre o quattro libri l'anno, penso che mi accompagnerà tutta la vita. Non so dire se questo libro mi sia piaciuto davvero. Non so dire se ho afferrato il vero senso di questo libro. Sto leggendo solo libri impegnativi in questi mesi e non ho mai un vero stacco con un libro leggero e quindi non ho il tempo di far sedimentare tutti gli interrogativi del lib...

i Leoni di Sicilia

Questo libro mni ha chiamata per mesi dagli scaffali delle librerie. Poi ha una copertina davvero accattivante, che una come me non può certo dimenticare. In generale il libro non ha deluso le aspettative, mi è piaciuto. Anche se devo dire la verità: ci sono stati alcuni passi in cui mi ha annoiata. Certe volte sprofondava nella banalità, era come se in certi passi mancasse qualcosa, altri invece li ho giudicati troppo sbrigativi, a mio avviso ci voleva un'attenzione in più nel raccontare  alcune scene, le scene si succedevano in modo brusco. Definire sbrigative alcune scene in un libro di 436 pagine non è da me, ma io ci sentivo vuoti narrativi che in qualche modo andavano colmati. Dicono che magari la saga dei Florio continuerà... non lo so, ma sicuramente leggerò anche un altro libro di Stefania Auci in futuro, mi interessava molto Florence, è diverso tempo che lo vedo in giro e vorrei proprio leggerlo.

sii gentile, sempre

In questo particolare periodo della mia vita determinate parole mi feriscono peggio delle lame dei coltelli. Le sento entrare in profondità e lacerare il mio fragilissimo io. Per questo evito il contatto con quelle persone che hanno come abitudine il fare frecciatine oppure battute pesanti, perchè non riesco a reggerle, ho la lacrima facile, sono debole. In genere ho una bella corazza, una me falsa che erigo a mia difesa e che difficilmente viene scalfita, ma ultimamente non riesco più a tenerla in piedi, costa così tanta fatica tenere su questa maschera felice... Dato che so quanta fatica costa tenere su questa impalcatura di felicità quando dentro stai morendo cerco sempre di essere cortese, di non sprecare le parole, di non  rispondere con cattiveria anche quando invece ce ne sarebbe bisogno. Mentre chi ho davanti non usa questa cortesia nei miei confronti. Io sto combattendo moltissime battaglie, sto passando i peggiori anni della mia vita e ho pochissime persone con cui co...

La gabbia

  Sto passando un momento complicato dominato da forti emozioni contrastanti. Estremo dolore ed estrema gioia mescolate insieme. Ieri ho capito che cosa mi sta portando via questa situazione Covid: le molte limitazioni mi deprimono oltre misura, mi portano nel baratro della depressione. Ieri con molte autodichiarazioni, documenti provanti l’estrema necessità di spostarti, ho valicato i confini regionali e mi sono mossa fino a Firenze per 30 minuti di passeggiata in centro. Questa fuga mi ha donato una pace interiore enorme. Il campanile di Giotto, la cupola del Brunelleschi, Santa Maria novella, palazzo vecchio. Tutti visti di scorcio e da lontano, ma che mi hanno fatto stare bene. Oggi, mi sento contenta e in pace con me stessa come non accadeva da mesi. Probabilmente ero troppo abituata a spostarmi, vedere la bellezza del nostro paese, a respirare aria diversa e ora è questo che in realtà manca. I rapporti con le persone si mantengono anche a distanza, ma il rapporto con la belle...

Un libro con il nome di una stagione nel titolo

Anche per questa sezione ho già scelto un libro ed è Primavera di Bellezza di Beppe Fenoglio. Potrei averlo letto come no durante la preparazione all'esame di letteratura contemporanea, ma non mi importa. Mesi fa ho ascoltato in audiobook i 23 giorni della città di Alba che avevo letto a 18 anni durante la 5 superiore ed ero rimasta estasiata, allora andavo pazza per la seconda guerra mondiale, era un ricordo vivo, con il nonno che non mancava mai di raccontarmi "dei tempi di guerra". Poi sono cresciuta e insomma ho cambiato interessi e mi sono rivolta ad un passato che era veramente passato, al medioevo.

Il primo giorno di scuola

  Stamattina tutti e cinque ci siamo svegliati e preparati per il primo giorno di scuola un po’ emozionati. Lo scorso anno scolastico è finito con il covid, Vittoria non è quasi mai andata a scuola e si è persa un po’ tutto del primo anno delle superiori. Questo è quasi un nuovo inizio, anche se conosce tutti, ma non hanno fatto in tempo a costruire i rapporti, le amicizie. Infatti al ritorno mi ha detto che molti ragazzi della spiaggia vanno a scuola con lei, infondo frequenta la scuola più grande della città e ci sta che il maggior numero di ragazzi (e ragazze) che incontra vadano a scuola li.  Rachele quest’anno inizia le medie e io sono molto preoccupata. Ha una voglia di indipendenza davvero grande e vorrebbe sempre fare tutto da sola. Io sono preoccupata perché la scuola che frequenterà è molto performante e ha dei professori molto esigenti, infatti io l’ho sempre chiamato ginnasio e non scuola media. Quella scuola di fatti era il più antico ginnasio della città e tale è...

Il verbo leggere non sopporta l'imperativo

"Il verbo leggere non sopporta l'imperativo" è la mia frase preferita. Scritta da Daniel Pennac nel libro Come un romanzo, libro in cui spiega come far innamorare le persone della lettura. Per me è stato illuminante, una sorta di Bibbia. Da questo libro di Pennac ho tratto spunto per far sì che Vittoria si innamorasse della lettura e questo innamoramento è stato contagioso visto che siamo una famiglia di super lettori! Mamma, 38 anni, 100 libri l'anno. Vittoria, 10 anni, un libro ogni 3 sere. Rachele, 6 anni, un librettino ogni sera, anche sempre lo stesso. Papà, 42 anni, finalmente ha iniziato a leggere pure lui. Sono fiera di aver spento latv in favore dei libri, senza costrizione alcuna. La tv è contornata da libri, a voi la scelta. LA tv ha perso la battaglia, poveretta, rimane spenta. Nessuno impone che non sia usata, è lì... ma non ha alcuna attrattiva, perde nei confronti dello scaffale dei fantasy. Molto meglio le avventure da leggere. Peccato che in Ita...