Questi giorni sono giorni di attesa. Siamo in una bolla. Grazie al cielo non fa più così caldo, ma io preferisco stare a casa, riposarmi, dopo mesi di grandi fatiche.
Sono in una bolla perché tutti sono in ferie e noi no. Sono in vacanza quasi tutti gli amici, sono in vacanza i medici con cui dovremmo avere a che fare nei mesi che verranno. Livia ha questo piccolo problema, in teoria potrebbe solo essere ortopedico, anzi spero che sia così , oppure no. Ma nell’agosto italiano non si possono avere risposte, devono finire le vacanze gli altri. E quindi siamo sospesi nella bolla. I primi giorni non nascondo che ho avuto momenti di sconforto e disperazione, adesso cerco di non pensarci, di rimandare. Anche perché la guardò e mi sembra che tutto vada bene: mangia, dorme e fa la cacca in maniera regolare. Ad una bambina di 10 giorni non so cosa chiedere di diverso.
Quest’anno niente mare. Sono andata tre o quattro volte, sono cadaverica e faccio impressione, ma non si può fare altrimenti. Vorrei fare tante cose, ma ancora non ne ho la forza.
Ho incontrato una conoscente che ha avuto una storia-Covid simile alla nostra, mi sento più sollevata, non siamo stati gli unici sfigati. Trovare qualcuno che ha condiviso le stesse sfighe le attenua un po’.
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