Avrei preferito ricevere una comunicazione simile.
Me ne sarei fatta una ragione.
Invece ho passato ore a cancellare ogni riferimento. Basta non voglio più essere quello che sono stata. Il gioco è finito. 10 anni, 10 anni di impegno e di studio e tutto ora è finito. 10 anni in cui sono stata sfruttata senza alcuna lode. E poi lentamente gettata via.
Ho cancellato tutto.
Non voglio più esserlo.
Cambio vita. E' possibile farlo in Italia? E' possibile reinventarsi, lavorativamente parlando, in Italia a 35 anni? Non lo so. Lo scoprirò.
Inutile dire che mi sento fallita. Usata. Sfruttata. Gettata via. Mi sento un oggetto vecchio.
Ultimamente lo stato non fa che deludermi... dovrei trovare la forza di andare via, trovare un'altra patria, mettermi in discussione, ma essere emigrante mi fa più paura che essere una nullità. Per ora. Ho bisogno solo di tempo.
Ho bisogno di riflettere.
Perché sono nata in un periodo dove tutto è in salita e non c'è abbondanza?
Perché mi è stato sempre permesso di poter scegliere e fare quello che volevo?
Perché ho sempre scelto così male?
Tutti mi dicono che quando si chiude una porta si apre un portone. Speriamo che sia dietro l'angolo perché io non lo vedo.
Ora dimentico. Mi prendo il tempo per farlo.
Poi ci riprovo. Come e dove non so.
Certe delusioni sono dure da digerire però la regola del portone non sbaglia e magari non e' dietro l'angolo ma di certo non e' lontano.
RispondiEliminahai ragione, oggi ho visto il portone, non tutto è perduto
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