Mario Vargas Llosa è un autore che mi è stato suggerito da Goodreads e devo dire che non mi ha deluso. Certo non mi ha coinvolto fino al midollo, ma tutto sommato non è stato poi così male.
La nina mala e il niño bueno mi hanno tenuta con il fiato sospeso per tutte le 360 pagine, e alla fine ci sono rimasta malissimo.
E' una storia d'amore intensa, ma allo stesso tempo snervante. La Nina Mala che si abbandona all'avere, alla bramosia della ricchezza, non ne può fare a meno. E' ambiziosa, ma non riesce a reggere la costrizione, le catene, che le vengono tessute addosso e quindi ogni volta scappa dal nino bueno che è sempre lì ad aspettarla e ad accoglierla. Perché certe storie d'amore vanno oltre alle personali ambizioni...
Sullo sfondo la storia dagli anni 60 in poi, con le vicende politiche peruviane e non solo, con gli hippy e il dramma dell'Aids, ma anche il tema delle adozioni difficili, e chi più ne ha più ne metta.
Ricardo conosce la "ragazza cattiva" da adolescente, a Lima, e per trent'anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. Lei ama nascondersi sotto false identità, è sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di libertà, ma anche di patrimoni da depredare. La rincontra a Parigi, dove lei è di passaggio, guerrigliera della MIR destinata all'addestramento a Cuba: sull'isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con sé in Europa. Seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. Ogni volta Ricardo è lì a proteggerla. E ogni volta lei riprende la sua via di fuga.
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