Ci sono mattine in cui ti manca la forza di alzarti dal letto.
Il mondo sta girando al contrario e non hai per niente voglia di farlo correre nel verso giusto.
Milioni di cose ti attendono: un lavello poeno di piatti da lavare, corde di roba stesa da piegare, vestiti sporchi dq lavare, oranzi e cene da preparare.
Ma il corpo duole ed è pesante. Non riesci a trovare la forza di alzarti e di metterti all'opera.
Tutto fa schifo.
Vorresti urlare al mondo che necessiti di aiuto ma le parole ti soffocano dentro e non sai neanche a chi rivolgerti.
Non rimane che piangere.
Aspettando di ritrovare la forza in te stessa.
Sperando che non si sia definitivamente persa.
Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...
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