Questo è un viaggio in cui possiamo vedere poco oltre i parenti. Ma uscendo da una visista per farne un'altra abbiamo avuto il tempo di passare il ponte girevole a Taranto, il ponte di metallo che divide il mar Piccolo dal mar Grande e di approdare a Taranto vecchia e trovarci davanti le antichissime colonne doriche del tempio dedicato a Poseidone. Due colonne di dorico arcaico di rara bell3zza che testimoniano che Taranto è una delle città della Magna Grecia.
E in un attimo siamo scese per vederle da vicino contente come davanti ai regali la mattina di Natale. 
Inutile dire  che di fronte a quelle colonne la sindrome di Stendhal non ha tardato a farsi sentire,  giusto un attimo di stordimento e poi la sorpresa: sotto alle colonne ecco il gatto di Poseidon! 
La tradizione vuole che quando io e Viki visitiamo uno scavo archeologico troviamo un felino a far da guardia alle antiche pietre.  E così accanto al gatto di Catullo trovato a Sirmione e al gatto di Varinio trovato alla villa del Varignano vecchio oggi abbiamo il gatto di Poseidon del tempio greco di Taranto.
   Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.
 
 
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