Questo è un viaggio in cui possiamo vedere poco oltre i parenti. Ma uscendo da una visista per farne un'altra abbiamo avuto il tempo di passare il ponte girevole a Taranto, il ponte di metallo che divide il mar Piccolo dal mar Grande e di approdare a Taranto vecchia e trovarci davanti le antichissime colonne doriche del tempio dedicato a Poseidone. Due colonne di dorico arcaico di rara bell3zza che testimoniano che Taranto è una delle città della Magna Grecia.
E in un attimo siamo scese per vederle da vicino contente come davanti ai regali la mattina di Natale.
Inutile dire che di fronte a quelle colonne la sindrome di Stendhal non ha tardato a farsi sentire, giusto un attimo di stordimento e poi la sorpresa: sotto alle colonne ecco il gatto di Poseidon!
La tradizione vuole che quando io e Viki visitiamo uno scavo archeologico troviamo un felino a far da guardia alle antiche pietre. E così accanto al gatto di Catullo trovato a Sirmione e al gatto di Varinio trovato alla villa del Varignano vecchio oggi abbiamo il gatto di Poseidon del tempio greco di Taranto.
Canova rappresenta in Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.
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