L'arrivo in Puglia è stato traumatico.  Per noi polentoni abituati a cenare alle 7 abbiamo dovuto aspettare almeno le 20 e30 per cenare, ma l'attesa ne è valsa la pena direi. 
Altro punto traumatico: la gente è troppo espansiva e noi non riusciamo a contenere i loro entusiasmi. Noi polentoni siamo freddi. Perché se a casa noi ci sentiamo terroni, qui invece siamo proprio gente del nord. 
A parte questo l'arrivo è stato affascinante.  Martina Franca è un paese affascinante, barocco e pieno di scorci favolosi. Abitiamo in pieno centro in una casa tipica martinese bianco calce con tante stanza una dentro l'altra. Stanze bianche venate di rosso della pietra locale. Le stanze sono tutte su livelli diversi e abbiamo scalini ovunque in pratica step giornaliero che serve per smaltire tutto quello che mangiamo e mangeremo.
   Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.
 
 
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