Mi ripeto come un mantra.
Non ho paura.
Non ho paura.
Cerco di non averne, eppure rifuggo le grandi capitali. Ho scelto di visitare Copenaghen preferendola a Parigi.
Non riesco ad organizzare un viaggio nè a Londra nè a Parigi.
Quando vado a Firenze, Pisa, Milano non riesco a non guardare le camionette dell'esercito e i militari con i mitra.
Non mi fanno sentire sicura.
Eppure cerco di non avere paura, di viaggiare lo stesso, di non cedere alla pressione del nemico: è questo quello che vogliono, farci vivere nella paura.
Mi ripeto che non ho paura eppure sono andata alle Canarie piuttosto che a Sharm El Sheikh.
Mi ripeto che non ho paura eppure ci penso due volte prima di rimanere in un luogo affollato con le bambine.
Anche se mi convinco che non ho paura, infondo la paura c'è.
Non c'è luogo in Europa dove tu puoi tranquillamente passeggiare fra la folla e rimanere tranquillo. Un pazzo con un'auto potrebbe fare una strage. Ovunque. Un pazzo potrebbe assalire un militare per rubargli la pistola in un qualsiasi aeroporto, in qualsiasi strada e fare una strage.
Ma in qualche modo abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di non farci condizionare e andare avanti. Mi dico che non ho paura e guardo avanti anche se poi quando devo scegliere un minimo di paura c'è. Sono umana.
Un pensiero a tutte le vittime del terrorismo, martiri moderni.
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