Nelle afose sere d’estate sono nati i progetti per i migliori viaggi invernali, sempre.
Quest’inverno il mio gruppo di amici è andato al circolo polare artico, alla casa di Babbo Natale e mi è davvero dispiaciuto non essermi unita a loro. Hanno speso tanti soldi, ma hanno fatto esperienze davvero uniche come l’aurora Boreale e io mi sono fatta spaventare da un po’ di freddo. Il prossimo viaggio invece potrebbe essere Cuba. La metà non mi entusiasma, se fosse per me non ci sarei mai andata, ma ci andiamo per la compagnia. Da quando siamo giovani sognano di fare vacanze di gruppo con tanti genitori e tanti bambini, ma non abbiamo mai trovato la compagnia per condividere queste esperienze. Non mi importa dove si va, mi importa di andare. Ho bisogno di staccare, di riprendere le fila di me stessa, di ricompormi un po’. Ho paura di perdermi del tutto e di non essere più capace di rimettermi insieme. Prima che sia troppo tardi devo mettere le cose insieme, mettere delle priorità. Utilizzare le risorse che ho per ricompormi, frenare oppure accelerare. Tagliare dove è possibile. Tacere oppure parlare dove è opportuno. Purtroppo non ho ancora imparato queste cose.
Ripartire dai miei sogni e ricostruirmi.
I miei sogni spesso sono viaggi. Non so perché ho questo moto verso la scoperta, non so perché ho bisogno di essere sempre in movimento. Devo assecondare questa mia pulsione verso l’infinito per stare bene.
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