Voglio ricordarlo per sempre così. Anche se ormai sono trascorsi 27 anni dalla sua morte. Ricordo quel giorno, ricordo di essere andata in Inghilterra proprio per quelle vacanze di Natale e ricordo che i giornali quando facevano il recap del 1991 portavano la sua morte come notizia importante di Novembre. La sua musica mi ha accompagnata per tutta la vita. Cantavo le sue canzoni prima ancora di sapere che fossero sue. La sua musica mi ha sorretto nei momenti difficili e l’ho capita veramente solo quando sono andata a Zanzibar. Puoi veramente capire Bohemian Rapsody solo se visiti Stone Town e Zanzibar. Fra pochi giorni uscirà l’attesissimo film, dicono sia veramente ben fatto e interpretato. Non so se riuscirò a vederlo. Spero.
Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...
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