Passa ai contenuti principali

La Dadin pigiama? Sarà questo il problema?

 

Su Facebook seguo molti siti per insegnanti dove però, giustamente, scrivono anche studenti e genitori, per ora siamo ancora in democrazia e per ora siamo ancora liberi di esprimerci, su internet.
L’articolo parlava dei ragazzi che fanno la DaD in pigiama, e di altre criticità emergono con la DaD. Le criticità sono davvero molte, inutile che ancora una volta mi metta qui ad elencarle, ma il pigiama è davvero un problema? 
Io personalmente non mi metto mai vestiti “per uscire” quando sono in casa, ho alcuni abiti prettamente da casa e uso quelli, mia figlia pure. Nonostante questo credo che siamo abbastanza ordinate anche se “in pigiama” perché abitualmente sia io che lei dormiamo in leggings e felpa/maglietta. Vedo colleghe che invece sono sempre tiratissime anche in DaD, ma quella penso sia una scelta personale. Di certo non inficia sulla didattica, anche perché. spesso io sono a scuola in jeans e felpa e quindi per i miei alunni non cambia molto.
Mi è capitato solo un paio di volte di chiedere a qualcuno di alzarsi dal letto, ma un po’ l’ho capito, erano finiti in quarantena ed erano proprio depressi. Quando la DaD per decreto è entrata a regime non è più successo. Ho interrogato un ragazzo che aveva la maglia del pigiama, mi è venuto un po’ da ridere ma era preparato, le cose le sapeva, ed è questo l’importante. Credo che in DaD l’educazione sia affidata al genitore, io non posso mica sgridarli per quello che fanno a casa loro.
Il primo commento comunque è esilarante... quelli proff collegati con mio figlio che fanno veramente tristezza.... da che pulpito viene la predica? Basta leggere la difficoltà di esprimersi in Italiano corretto per capire che non capirà nemmeno quello che veramente accade durante il dialogo educativo. Qualcuno dei mila messaggi si è indignato, a me fa solo sorridere. A parte i miei abiti da casa a me pare di fare quasi sempre lezioni buone, interessanti e sono certa che qualche genitore mi ascolta con piacere. 
Se ascolto una lezione di fisica o di matematica di mia figlia anche a me pare di non capire molto, ma non è il mio campo, se non capisco io non è detto che chi sta parlando sia incapace, anzi sarà esattamente il contrario.
A volte capita che anch’io ascolti i miei colleghi collegati con mia figlia e in tutti noto una grande voglia di fare qualcosa con i mezzi che ci hanno dato e non è per niente facile. Può capitare l’errore, ma siamo umani. 
Certo qualche anno fa nessuno si sarebbe permesso di dire questo, perché avevamo ancora il rispetto delle persone e delle istituzioni. Oggi siamo carne da macello, fannulloni, grazie anche al ruolo di ammortizzatore sociale che è stato dato alla scuola proprio dai sindacati negli ultimi vent’anni. Sembra che insegnare sia adatto a tutti, a tutti i fuoriusciti delle aziende in crisi ecc. tant’è vero che non esiste più un canale univoco di formazione, ma chiunque abbia una laurea può inserirsi in graduatoria e il merito non esiste, conta di più il servizio. La mancanza di rispetto per la nostra categoria viene da questo, e gli insulti che riceviamo durante la DaD sono figli di questa situazione.
Ci vorrebbe più rispetto, la scuola non è solo un parcheggio (per i figli, ma anche per chi non trova lavoro) ma ormai ci crediamo in pochi.
Per concludere gli antichi dicevano che l’abito non fa il monaco ed è proprio così.

Commenti

Post popolari in questo blog

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Keith Haring, Tuttomondo

Tuttomondo è un grande murale realizzato da Keith Haring nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio abate a Pisa. La superficie della parete misura circa 180 metri quadri (10 metri di altezza per 18 metri di larghezza), si tratta del più grande murale mai realizzato in Europa, l'ultima opera pubblica dell'artista statunitense, nonché l'unica pensata per essere permanente. Lo aggiungo alla mia webgallery perché adoro Haring da sempre e ogni volta che vado a Pisa rimango sbalordita di fronte a questo murale ogni volta. E' quasi incredibile che una delle opere più importanti di un artista Newyorkese sia a Pisa, così vicino a me. E' lì, sempre visibile, gratis, ad incarnare la concezione dell'arte di Keith. 

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Sogni di Sogni, Antonio Tabucchi

Devo ringraziare la mia collega per il consiglio, questo libro è fantastico. Antonio Tabucchi è conosciuto per Sostiene Pereira, ma questo libello edito da Sellerio è senz'altro degno di nota. Tabucchi immagina che alcuni personaggi abbiano lasciato memoria dei propri sogni, alcuni di essi sono realmente esistiti come Caravaggio e altri fanno parte della nostra cultura come per esempio Dedalo, mitico architetto autore del famoso labirinto del Minotauro. Tabucchi immagina che i sogni siano stati ispiratori della loro opera massima, come nel sogno di Caravaggio, oppure attraverso un sogno sintetizza l'esistenza dell'artista stesso come nel caso di Toulouse Lautrec. Si può leggere tutto d'un fiato oppure un poco per volta. L'importante è farlo.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Il calendario dice che è autunno, il termometro un po' meno, stamattina mi sono alzata e come al solito ho visto il sole, il cielo azzurro e ho pensato che potesse essere l'ultima volta. infondo per pulire e riordinare c'è sempre tempo mentre per vivere forse no. Così ho preso il treno come se fossi una turista americana, tanto la borsa del mare era sempre lì, non l'avevo messa via, e sono venuta in spiaggia. Ho fatto il bagno, ho fatto una lunga nuotata e l'acqua turchese del mio mare ha lavato via l'inquietudine delle ultime settimane.  Io dovrei vivere in posto con il clima costante che non scende sotto i 18/20 gradi e che mi regala queste belle giornate da passare al mare che mi ricaricano, mi rilassano e mi fanno dimenticare tutto. Le spiagge d'autunno sono più belle, più silenziose, meno affollate e l'acqua è così calma, sembra fredda ma è solo un'impressione. Oggi è tutto così perfetto che è solo un dono divino.

sii gentile, sempre

In questo particolare periodo della mia vita determinate parole mi feriscono peggio delle lame dei coltelli. Le sento entrare in profondità e lacerare il mio fragilissimo io. Per questo evito il contatto con quelle persone che hanno come abitudine il fare frecciatine oppure battute pesanti, perchè non riesco a reggerle, ho la lacrima facile, sono debole. In genere ho una bella corazza, una me falsa che erigo a mia difesa e che difficilmente viene scalfita, ma ultimamente non riesco più a tenerla in piedi, costa così tanta fatica tenere su questa maschera felice... Dato che so quanta fatica costa tenere su questa impalcatura di felicità quando dentro stai morendo cerco sempre di essere cortese, di non sprecare le parole, di non  rispondere con cattiveria anche quando invece ce ne sarebbe bisogno. Mentre chi ho davanti non usa questa cortesia nei miei confronti. Io sto combattendo moltissime battaglie, sto passando i peggiori anni della mia vita e ho pochissime persone con cui co...

Avanti un altro

Con la scuola ricominciano anche i programmi alla tv e quello che noi aspettavamo di più era proprio il programma di Bonolis, Avanti un altro. Cenando alle 19 ci fa compagnia durante la cena, ci lascia momenti in cui possiamo parlare fra di noi e invece ci sono momenti in cui possiamo ridere tutti insieme. In confidenza posso dirvelo non vedo l'ora di rivedere Bonolis. Adoro Bonolis. Sarà che sono cresciuta con lui dai tempi di Bim Bum Bam.... è come se avesse accompagnato la mia generazione attraverso programmi sempre adatti alla nostra età.

Il Busto di Nefertiti

Oggi voglio aggiungere questo meraviglioso busto alla mia personale collezione. Raffigura la Regina Egiziana Neferiti. E la voglia che ho di ammirarla dal vero varrebbe un viaggio fino a Berlino, credetemi. Il busto di Nefertiti è un busto dipinto di circa 3300 anni raffigurante la regina egizia Nefertiti come una donna di una straordinaria bellezza. Venne scoperto da un gruppo di archeologi guidati dal tedesco Ludwig Borchardt nel 1912 all'interno della bottega dello scultore Thutmose nel sito archeologico egiziano di Amarna.

La stele di Hammurabi

Questa opera mi affascina da quando avevo 8 anni e non ha mai smesso di esercitare il suo magnetismo e il suo fascino su di me. L'ho vista e ammirata al Louvre e sinceramente me ne sono innamorata subito.  In verità mi piace tutta la civiltà mesopotamica e vi consiglio di andare qui per farvene un'idea più precisa.