Questi giorni passano un po’ tutti uguali, da quando hanno chiuso prima le scuole superiori poi in pratica vietato qualsiasi forma di sport per i bambini, i nostri pomeriggi sono sempre uguali, a casa, perché fuori piove ed è anche freddo. Piove e nei prefestivi e festivi i centri commerciali sono chiusi e non resta che stare a casa, noi 4, perché comunque è difficile vedere le persone. Non nego che questa solitudine non mi dispiace, ma vedo che gli altri componenti della famiglia ne soffrono. Le occasioni di socializzazione delle bambine sono nulle, stanno solo fra di loro. Un giorno una amica novantenne della nostra prozia si è fermata, ha accarezzato la testa di Rachele e le ha detto: io non avevo niente, ma nemmeno in tempo di guerra mi hanno impedito di giocare, mentre voi ninin in questa pandemia dovete soffrire un’immensa solitudine... parole sagge, dette da una novantenne che di cose si ne avrà viste e sa quanto stanno soffrendo i bambini adesso. Troppo spesso sento che non bisogna fare paragoni coi tempi di guerra, ma infondo che cambia? La tensione, la crisi economica, le morti... non sono le stesse?in guerra sfidavi bombardamenti e ti rifugiavi in un abbraccio, oggi il nemico si annida negli abbracci e sei immensamente solo.
In questa grande solitudine cerchiamo però di trovare qualcosa di bello.
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