Ho letto altri due libri di Camus, la Peste e lo straniero, ma non mi hanno preso come questo. Questo mi è piaciuto davvero, l'ho sentito davvero vicino. Si vede che comunque è un'opera incompiuta, manca la parte finale, il momento in cui conosce il padre, la narraizone infatti si basa sempre sull'assenza, il protagonosita non arriva alla conoscenza che si auspica all'inizio quando si trova sulla tomba di suo padre mai conosciuto, morto giovane metre lui si ritrova ormai a mezz'età, un'età in cui non arriverà mai perchè la sua vita è stata tragicamente interrotta.
Mi ha molta coivolta il racconto di un'infanzia el nordafrica, di una realtà coloniale mai troppo indagata ma vissuta.
E' un libro che merita lentezza e riflessione. Io mi rammarico di averlo divorato e di non aver concesso abbastanza tempo alla riflessione.
Ne esiste anche il film. Io lo vidi anni fa, anche se il libro non l'avevo ancora letto (di solito faccio il contrario, ma a volte capita così). Mi era piaciuto molto, ritrovavo somiglianze con la mia infanzia: la nonna (per me il nonno) terribile, il maestro (per me la maestra) che crede in lui e lo aiuta. Era per me l'epoca in cui meditavo se scrivere o no la mia storia, forse anche quel film mi diede una piccola spinta... Atapo
RispondiEliminafra poco cercherò di vedere il film...
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