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J Ax parla ancora al mio cuore e alla mia anima

Di solito i figli vanno sempre contro i loro padri in tutto, almeno questo mi è stato detto. La mia musica non è mai piaciuta ai miei genitori, mi pare di sentirli ancora: allacciati quelle scarpe, tirati su quei pantaloni, mettiti le cuffie. Perché io quando è uscita "tocca qui" avevo 14 anni è quella musica lì mi era sempre piaciuta, fin da quando uscì la mia moto di Jovanotti e di anni ne avevo solo 10 come la Viki oggi.
Credevo che le mie figlie avrebbero ascoltato altro, qualcosa in antitesi ai miei gusti. Invece eccole appassionate di Jovanotti, Max Pezzali e J Ax come la mamma. In questi mesi in casa mia risuona solo Vorrei ma non posto, Assenzio, Piccole cose e da quando abbiamo l'album anche Comunisti con il Rolex.
Più ascolto le canzoni più mi rendo conto che mi parlano esattamente come più di vent'anni fa mi parlava Domani, Un'altra cosa che ho perso ma anche Tranqui Funky. Quando ascolto Vorrei ma non posto mi riconosco tantissimo in molti versi, le parole di J Ax in assenzio mi colpiscono nel profondo fino alle lacrime: quanto tempo perso in cose che non hanno senso. 
E infondo mi piace questo legame, ci unisce e ci fa stare sulla stessa lunghezza d'onda, mamma e figlie.
Non crediate che siano tutte rose e fiori, non riesco a far accettare loro U2 e ColdPlay e tutti i cantanti che mi piacciono ma cantano in inglese.

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