Passa ai contenuti principali

Hayez, Il Bacio





Oggi mi trovo ad aggiungere alla mia web gallery l'archetipo di tutti i Baci moderni, quello di Francesco Hayez, dipinto nel 1859. LA versione originale è la tela di mezzo. Mentre la prima e la terza furono dipinte dallo stesso Hayez sull'onda del successo della prima tela cambiando i colori per omaggiate meglio la nascente Italia, i colori delle vesti richiamano chiaramente i colori del vessillo Italiano, abbiamo verde rosso e bianco in grande evidenza proprio per sottolineare la portata patriottica del dipinto. 
La prima tela celebra la Francia e l'aiuto che Napoleone III diede nelle guerre d'indipendenza, Infatti l'azzurro della veste di lei, il bianco dello sbuffo e il rosso delle calze di lui sono un chiaro riferimento alla bandiera francese, anche se il tema del dipinto è dedicato tutto alla nuova Italia che si sta facendo, ai giovani che credono in lei. Infatti il giovane sta salutando la sua bella pronto ad arruolarsi per la patria, su questa fedeltà alla patria si fonda il nuovo stato. 
In questo quadro l'autore riunisce le principali caratteristiche del romanticismo storico italiano, ovvero un'assoluta attenzione verso i concetti di naturalezza e sentimento puro (l'amore individuale verso gli ideali risorgimentali). Ciò che colpisce immediatamente l'osservatore è la carica di sensualità che scaturisce dall'abbraccio dei due amanti.
Questo legame è tanto forte che riesce ad annullare ogni contrasto, come quello del freddo celeste della veste della donna e del colore caldo dell'abito dell'uomo (il quale ha le gambe posizionate in modo tale da assecondare la sensuale inclinazione del corpo femminile). L'uomo, mentre bacia la sua amata, appoggia la gamba sul gradino: Hayez comunica, con questo particolare, l'impressione che egli se ne stia andando, e dà più enfasi al bacio. La scelta dell'artista di celare i volti dei giovani scoraggia, dando importanza all'azione e le ombre che si possono scorgere dietro al muro, nella parte sinistra del quadro, indicano un eventuale pericolo.

Hayez creò una nuova iconografia, l'iconografia del Bacio, che si riflette poi in molti altri esempi dell'arte contemporanea.

Commenti

  1. Assolutamente straordinario! Grazie per la splendida lezione di storia dell'arte!!! Un bacio e tanti auguri di buon inizio anno ♡♡♡

    RispondiElimina
  2. Se copiassi un po' meno da Wikipedia non sarebbe meglio?

    RispondiElimina
  3. Visto in foto mi ha sempre affascinata, ma dal vivo un po meno

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Les Nouvelles Meirveilleuses

Questa foto mi ha affascinata dal primo momento. è stata scattata Domenica 10 maggio 1908 Prix du Prince de Galles a Ippodromo di Longchamp. Dal romanzo Nanà di Zola sappiamo che le gare dei cavalli  sono il luogo per vedere ed essere visti. Improvvisamentee tre bellissime modelle entrano nel recinto con i loro abiti raffinati senza corsetto e con uno spacco che rivela uno scorcio di gamba, appena mascherato dal più leggero dei rivestimenti di mussola. Così fiere e imbellettate le tre modelle vengono soprannominate Les Nouvelles Meirveilleuses.  La stilista che ha creato questi abiti e una nuova moda? Jeanne Margaine-Lacroix, oggi praticamente sconosciuta.

Il Busto di Nefertiti

Oggi voglio aggiungere questo meraviglioso busto alla mia personale collezione. Raffigura la Regina Egiziana Neferiti. E la voglia che ho di ammirarla dal vero varrebbe un viaggio fino a Berlino, credetemi. Il busto di Nefertiti è un busto dipinto di circa 3300 anni raffigurante la regina egizia Nefertiti come una donna di una straordinaria bellezza. Venne scoperto da un gruppo di archeologi guidati dal tedesco Ludwig Borchardt nel 1912 all'interno della bottega dello scultore Thutmose nel sito archeologico egiziano di Amarna.

Berthe Morisot, La giovane che indossa la calza

  E di nuovo Berthe che raffigura una giovane donna in una stanza, vestita di bianco, più che un vestito una sottoveste, visto che la giovane è ritratta mentre si mette la calza. Nessun erotismo, solo un gesto quotidiano, una routine nella solitudine di una stanza disordinata.

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

bacio alla Finestra, Munch

“Il bacio con la finestra” è un dipinto di Munch del 1892 conservato al National Museet for kunst di Oslo. Una coppia di amanti clandestini si baciano vicino a una finestra, nascosti al mondo esterno da una tenda. Al di fuori, pochi passanti e qualche vetrina illuminata. La pittura è carica di tinte macabre e realizzata con pennellate spesse. Le tinte fredde richiamano le atmosfere nordiche. Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del ciclo della vita, della morte e dell’amore.

Berthe Morisot, La lettura

Spesso dimentichiamo le donne che hanno partecipato alle mostre impressioniste come Berthe Morisot e i loro dipinti. Per la mia serie di donne in bianco ho scelto questo dipinto in cui Berthe rappresenta sua sorella mentre legge. Le sorelle Morisot erano state educate come ogni fanciulla del tempo, con letture e anche insegnando loro a dipingere. Berthe farà poi di questo  "divertimento" il suo mestiere. Qui possiamo cogliere molto della vita del tempo: le gite fuori porta, le letture, ma anche l'orientalismo si può cogliere nel ventaglio posato sull'erba.

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Il Cassettino dei Ricordi

Mi piace un sacco perdermi tra le immagini di Pinterest perchè escono cose che avevo dimenticato. Cose che una volta, negli anni 80 non ci sognavamo davvero di fotografare come questa boccetta di plastica che conteneva la pennicellina che la nonna custodiva nell'armadietto dei medicinali e mi metteva sopra le ferite. Non aveva data di scadenza. Esisteva. Era lì per le mie ginocchia eternamente sbucciate. Non ricordo una sola estate senza una crosta sul ginocchio, e invece le mie figlie hanno quelle ginocchia sempre lisce, come se le ginocchia rotte fossero appanaggio degli anni 80... E ora grazie a Pinterest e a internet il ricordo sbiadito della nonna che mi cura le ginocchia sarà qualcosa di più concreto.

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...