Santo Stefano si festeggia il giorno dopo Natale perché Stefano è ricordato già negli Atti degli Apostoli come il primo martire. Stefano era uno dei 7 diaconi scelto per aiutare gli apostoli e il suo martirio avvenne per lapidazione alla presenza di Paolo prima della sua conversione.
Il dipinto a tempera e oro su tavola è di Giotto ed è databile fra il 1330 e il 1335. La tavola era parte di un politico smembrato e venduto poi separatamente.  Il santo è riconoscibile come Stefano perché porta sul capo lo strumento del suo martirio: le pietre. E per la dalmatica che indossa.
   Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.
 
 
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