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keep calm... un corno!


Con il trasloco da fare il ponte dell'Immacolata è stato sicuramente più duro che una settimana completa a scuola con consigli di classe annessi. Ora sto prendendo un attimo di respiro, ma ho un mal di testa da star male, non so se mi riprenderò mai...

Alla fine cambiare casa sarebbe stato molto più semplice che allargarsi...

Va beh dai...

Teniamo duro che prima o poi passa...

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Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a

Finalmente a casa!

Dopo 11 lunghissimi mesi siamo rientrati in casa nostra. Negli ultimi giorni ho pulito, pulito e ancora pulito ma ne è valsa la pena. Stamattina mi sono svegliata felice nella mia camera azzurra. Felice e riposata. Felice in una stanza accogliente pensata solo per me. E questa casa è diventata grandissima. pensare che stiamo ancora usando la vecchia cucina perché la nuova non è ancora pronta. Questa casa è piena di luce e di calma. Stamattina mi sono svegliata per andare in bagno e mi ha accompagnata nel mio cammino la luce rosata dell'alba. Mi aspetta ancora tanto lavoro. Sono convinta che 3 stanze rimarranno vuote per molto tempo,  ma sono a casa. Solo oggi ho capito quanto sia importante la propria casa. E quanto sia importante che la propria casa sia a misura di famiglia. Avere spazio, luce e calma è la cosa più importante di tutte.

Il martirio di Santo Stefano, Annibale Carracci

Nella tradizione Cristiana CAttolica Santo Stefano è il primo martire, Annibale Carracci  lo Rappresenta nel momento del suo martirio  avvenuto per lapidazione alla presenza di San Paolo, non ancora convertito, come narrato negli Atti degli Apostoli.  Il luogo del martirio di Stefano a Gerusalemme è tradizionalmente collocato poco fuori della Porta di Damasco, dagli Atti degli Apostoli risulta che alla morte di Stefano, intorno al 36 d.C., fu seguita da una persecuzione locale contro i discepoli di Gesù, la prima verificatasi nella storia della Chiesa che spinse il gruppo dei cristiani giudeo-ellenisti a fuggire da Gerusalemme e a disperdersi e diffondere il vangelo nel mediterraneo.

Il Busto di Nefertiti

Oggi voglio aggiungere questo meraviglioso busto alla mia personale collezione. Raffigura la Regina Egiziana Neferiti. E la voglia che ho di ammirarla dal vero varrebbe un viaggio fino a Berlino, credetemi. Il busto di Nefertiti è un busto dipinto di circa 3300 anni raffigurante la regina egizia Nefertiti come una donna di una straordinaria bellezza. Venne scoperto da un gruppo di archeologi guidati dal tedesco Ludwig Borchardt nel 1912 all'interno della bottega dello scultore Thutmose nel sito archeologico egiziano di Amarna.

Bernini, Ratto di Proserpina

Bernini, Ratto di Proserpina, 1621-22 Senza ombra di dubbio questa è la mia scultura preferita. Non ce n'è un'altra che mi scateni emozioni pari. Adoro Bernini e adoro come lavora il marmo. La mano di Plutone stringe la coscia di Proserpina proprio come se fosse di carne e non di gelido marmo. Le sue mani sembrano vere, come la pelle di Proserpina sembra pelle vera e non pietra.  Il soggetto è tratto dalle Metamorfosi di Ovido. Proserpina, figlia di Giove e Cerere (dea della fertilità e delle messi), fu notata da Plutone, Re degl'Inferi, che, invaghitosi di lei, la rapì mentre raccoglieva fiori al lago di Pergusa presso Enna.

Gauguin, Te Tamari no Atua

Sotto Natale non poteva mancare un'opera a sfondo Natalizio. Fra tutte le natività ho scelto quella di Paul Gauguin, uno dei miei artisti preferiti. In quest'opera abbiamo una trasposizione di immagini cattoliche (la Natività) in ambiente polinesiano con chiari riferimenti alla sua biografia, infatti Gauguin ha appena avuto una bambina dalla sua seconda compagna polinesiana che le fa da modella anche in quest'opera.  La Madonna giace sdraiata sul letto, sulla sinistra invece abbiamo un angelo e la nutrice che tiene il bambino in braccio, vicino al bambini un totem. A destra, invece, l'interno della stalla. 

Buona Pasqua

  Un po’ in ritardo,  ma Buona Pasqua a coloro che passano da qui. Una Pasqua davvero malinconica, senza Barbecue, lontana dalla mia casa alla fattoria perché la regione Toscana vieta di andare nelle seconde case fino all’11 Aprile, e ad aggravare il tutto splendide giornate di sole, come a sbeffeggiare la zona rossa. Si possono fare delle cose, qualche libertà in più della Pasqua 2020 c’è, ma a forza di divieti e restrizioni mi è passata la voglia di alzarmi dal letto. Per superare questo periodo sani di mente c’è bisogno di fantasia, ma io l’ho persa. E parlando di restrizioni si è riaffacciato il diabete, con l’impossibilità di muoversi, con le chiusure che hanno caratterizzato questo ultimo anno e con tutto lo stress che ne comporta, è tornato prorompente per una battaglia impari. Stavolta mi mancano le forze per lottare e mi arrenderò all’insulina. Non oso pensare a tutte le persone che in questo ultimo anno si sono ammalate, anche gravemente, per la situazione... farsi ricevere d

il mio bullet journal

Penso ad un Bullet Journal da mesi. Poi ho comprato un'agenda. E questa agenda è una tragedia. Un vero pasticcio. Ma è anche vero che un'insegnante non può stare sensa un'agenda, ma io ho bisogno di qualcosa per il lavoro e qualcosa per la mia vita privata. Da anni ho il cosidetto "libro dei libri" un quaderno con la stessa filosofia del bullet journal, ma dedicato solo ai libri, dove annoto wish list, dove tengo memoria di tutti i libri letti, di cosa penso di essi, dove annoto TBR, Challange e moltissimi appunti ma tutti sulla lettura. Ora sento l'esigenza di un libro dei libri che parli di me, del mio mal di testa, di altre cose, ma che assecondi anche la mia vena creativa. Quindi ho comprato un Leuchtturm 1917 puntinato e penne a china, pennarelli acquarellabili, e altri strumenti per la calligrafia e sto per lanciarmi in questa nuova avventura. Sono tre giorni che penso a come fare, se seguire quello che dicono o fare di testa mia. FArò di testa

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro