I testi della letteratura giapponese mi lasciano sempre interdetta. Non so se mi sono piaciuti oppure no. LA scritture è asciutta e generalmente è quello che amo trovare nei testi occidentali. Ma in questi testi è anche asciutto l'aspetto sentimentale. Non ci sono eccessi, tutto è misurato. Forse questa grandissima misura è la cosa che mi lascia perplessa. Questo libro l'ho letto con grande piacere, anche se mancano slanci passionali, anche se tutto è misurato, trattenuto.
Grazie al cielo nel 1972 non ero ancora nata.Ma oggi nel 2019 questo ritaglio della Stampa che ho trovato su Facebook mi fa indignare. Come si può accettare uno slogan pubblicitario tale? Maschilista, sessista, che riduce la donna ad oggetto? Addirittura C O L P E V O L E della sua forma fisica? Ma che mondo è quello in cui una persona, non solo una donna deve sentirsi COLPEVOLE della sua forma fisica? Quanti danni avrà causato a suo tempo questo slogan? Quante donne si saranno sentite in difetto, manchevoli e colpevoli di una copla che non esisteva? Ho solo domande e nessuna risposta.
Commenti
Posta un commento