I testi della letteratura giapponese mi lasciano sempre interdetta. Non so se mi sono piaciuti oppure no. LA scritture è asciutta e generalmente è quello che amo trovare nei testi occidentali. Ma in questi testi è anche asciutto l'aspetto sentimentale. Non ci sono eccessi, tutto è misurato. Forse questa grandissima misura è la cosa che mi lascia perplessa. Questo libro l'ho letto con grande piacere, anche se mancano slanci passionali, anche se tutto è misurato, trattenuto.
Da quando ho sentito la canzone di Daddy Yankee non mi sono data pace, mi era troppo familiare e riportava a galla troppi ricordi per essere una cosa nuova. Ricordavo il CD, il numero della riproduzione ma non ricordavo il titolo della canzone e l'artista. Si Tratta di Snow e di Informer... una canzone che non capivo per niente allora, avevo solo 14 anni e l'inglese era al pari dell'arabo oggi, capivo giusto un paio di parole qua e là, mentre adesso risentendola capisco anche il testo. Questa canzone mi porta indietro fino all'state del 1993, i miei 14 anni, l'esame di terza media, un'estate bellissima, l'inizio delle superiori... la voglia di andare al Liceo con i miei amici e invece l'iscrizione all'artistico in un'altra città, da sola. Tutte queste canzoni di sottofondo... quegli abiti bruttissimi. Pantaloni a vita alta, camice larghissime o le magliette corte, le nike, i Jeans dell'energie, il giubbotto jeans due taglie di più, g...
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