In questi tre mesi mi sono sentita sola. Le chiacchiere e le risate degli amici sono sempre state il mio balsamo, un modo per dimenticare la mia realtà e tutte le angosce. Per tre mesi queste cose non ci sono state, le angosce hanno preso il sopravvento. Le angosce mi hanno schiacciata nell’angolo della depressione portandomi a livelli mai provati. Da tutto questo dovevo uscire.
Stasera per la prima volta siamo andati a mangiare fuori, come facevamo una volta. Tavoli divisi ovvio, voce un po’ più alta per sentirci mentre parlavamo a qualche metro di distanza.Cena all’aperto anche se l’aria era stata rinfrescata da un temporale notturno.
Inizialmente un po’ di paura, inizialmente un po’ di vergogna, non sappiamo cosa sia realmente permesso fare. Tutte queste regole che ti sfuggono fra le mani e non sai più cosa puoi fare o no.
Però i bambini hanno voglia di correre, di chiacchierare.
Una strana luce negli occhi di tutti, la luce della felicità.
Tutti i locali con la gente ai tavolini, gente che ha voglia di riprendere in mano la propria vita dopo mesi di reclusione.
Sono esperta di inizi.
Qui finalmente si ricomincia.
Non posso stare sola, devo salvarmi da me stessa.
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