Algoritmi avevano previsto che questo libro mi sarebbe piaciuto. Gli algoritmi rimangono tali e spesso non hanno niente a che fare con i sentimenti delle persone perchè a me questo libro non è piaciuto per niente. Anzi, non mi piacciono i libri costruiti in questo modo, non mi piacciono le voci narranti diverse che si inseriscono e parlano con il loro punto di vista del protagonista e ne danno la loro versione. Questo modo di narrarare mi da proprio fastidio. Mi da fastidio avere chiara la scena solo a libro concluso. A me piacciono le storie con un chiaro inizio e una fine non quelle che si riprendono all'infinito. Ma è anche vero che se non leggi un libro brutto non saprai mai qual è un libro bello. Per me questo è un libro brutto.Sottolineo per me. Chi sono io per dirlo, poi.
   Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.

Commenti
Posta un commento