Soffro tremendamente il freddo.
Adoro il caldo torrido che ti riscalda fino agli alveoli. Quello che non ti fa respirare. Quello che ti fa sudare anche quando sei fermo. Il caldo che non ti da tregua.
Odio il freddo.
Poche cose riescono a riscaldarmi quando ho freddo.
In pratica ho sempre freddo.
Non mi ricordo l'ultima volta che ho avuto caldo. Forse nell'estate 2013. Forse a febbraio 2012 nella savana. Non mi ricordo e basta.
Quest'estate andavo al mare con la felpa.
Ora batto i denti.
È tutto il giorno che ho freddo e niente mi ha riscaldata.
Niente.
Non ne posso più.
Perché non sono nata in un posto caldo dove è estate tutto l'anno?
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
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