Senza scatenare polemica alcuna volevo dire la mia sulla questione. Sono assolutamente contraria al numero Chiuso da sempre. Per me sarebbe più equa una rigida selezione interna.
Ti vuoi iscrivere? Sei libero di farlo, ma sappi che per rimanere iscritto le regole sono queste... e qui ogni ateneo dovrebbe avere carta bianca e poter dire che una persona per rimanere iscritta deve assolutamente rimanere in regola con gli studi, mantenere il livello di rendimento entro un certo range ecc... se lo studente non riesce viene riorientato dalla stessa facoltà verso altro, anche verso il lavoro che è sempre nobilissimo.
Se la facoltà di lettere straborda di iscrizioni e non si riesce ad offrire una didattica di qualità più che un numero chiuso, una selezione all'ingresso, credo sia più proficua una selezione al primo anno. Un bell'esame di Letteratura Italiana I e Letteratura Latina I come ai vecchi tempi (non con 500 paginette da studiare e un monografico su Manzoni) penso che dimezzi le iscrizioni di fannulloni e perditempo, garantendo a chi ci tiene davvero un'istruzione di qualità. Ma questo sistema basato davvero sulla meritocrazia in Italia non è possibile. L'Italia non si basa sul merito, ma sul privilegio, sulla protezione e sulla clientela che possono essere tutelate solo con il sistema del numero chiuso. Quindi continuiamo a sfornare ignoranti, oppure cervelli pronti a emigrare in paesi dove la meritocrazia non è un miraggio.
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