I proverbi nascono dalla saggezza popolare e nascondono grandi verità . Se dicono che quando si chiude una porta si apre un portone bisogna credere nel futuro.
La mia vita lavorativa è andata a rotoli.
Quella che credevo una famiglia si è rivelata un girone infernale, non so il perché . Non so se sono io ad aver aperto gli occhi, oppure se semplicemente non c'è posto per me ma io mi ostino a volerlo vedere, perché voglio bene alle ragazze e perché mi piace tanto la materia.
Ho avuto l'opportunità di andare via. Solo per sei ore, in una scuola in cui non sono mai voluta andare in vita mia, in una scuola che non mi è mai piaciuta, ma che si sta rivelando invece piacevole, un piacevole diversivo. Dove mi trattano da insegnante, non da buttafuori , rimpiazzo, o chissà cosa, perché ormai non so più cosa sono.
Io valgo.
Io sono un'ottima insegnante.
In questi anni grazie alla cosiddetta "buona scuola " mi hanno trattata come una pezza da piedi se non peggio. Sono riusciti ad umiliarmi in tutti i modi possibili, credo che il peggior insegnante nell'ultima scuola dell'ultimo paese del terzo mondo sia stato trattato con più umanità e dignità di quella con cui sono stata trattata io da quando sono passata di ruolo.
Ci hanno chiamati "di potenziamento " ma era meglio chiamarmi tappabuchi, perché nullità faceva brutto.
Spero che le cose cambino perché io voglio essere quello per cui ho studiato e per cui ho combattuto: un'insegnante. Un'insegnate è tale quando ha davanti a sé una classe di studenti a cui trasmettere una qualsivoglia forma di sapere e a me questo manca da ben 3 anni scolastici, in questi tre anni mi sono accontentata di quello che mi hanno elemosinato i miei colleghi, quello che mi hanno lasciato... ma io sono stufa, voglio la mia professionalità per intero.
Se prima potevo farne a meno, adesso lo esigo.
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