Inutile, niente è come prima.
Oggi guardavo le stories di Dario Bressanini su Instagram e mi sono resa conto che nulla è come prima, nonostante mio suocero proprio un paio di giorni fa sostenesse proprio il contrario.
Il 24 febbraio 2020 la mia vita è drasticamente e drammaticamente cambiata.
Prima cosa: ho sperimentato lo Smart working che per me non è stato per niente positivo. Nessuno mi ha dato delle direttive, ho dovuto improvvisare, inventare e sperimentare e nessuno mi ha detto se ho fatto bene o male. Nessuno mi ha detto se ho fatto troppo o poco. Sono stati mesi terribili.
La didattica a distanza delle mie figlie è stata caotica, difficile, straziante.
La gestione delle bambine abituate a mille attività, forse iperattive, rinchiuse in 120mq di spazio è stata difficile.
I rapporti interpersonali con i miei amici non sono stati più gli stessi, sono state dette cose che mi hanno segnata, in negativo e in positivo. I rapporti non sono più gli stessi e purtroppo con alcuni non ci sarà mai modo di chiarirsi. Ho capito che alcune persone non fanno per me. Sono una persona solitaria, forse troppo profonda e troppo chiusa per piacere alla massa, non sono una “velina” ho un cervello e certe volte questo non piace. Fatico a trovare donne con i miei stessi interessi, ho comunque una vita intellettuale troppo intensa rispetto alla gente che frequento, non me ne vanto mai, ma alla lunga la mancanza di interessi comuni porta ad un allontanamento. Mi piace la coerenza, il rispetto e la verità e anche questo è per pochi.
Alla ripresa delle attività non abbiamo ritrovato la stessa vita.
Siamo comunque legati ad una mascherina, dopo un’ora mi sento soffocare ed evito i luoghi dove va indossata.
Spesso la fila fuori dai negozi mi tiene alla larga da certi consumi non necessari.
Non ho fatto la stagione allo stabilimento balneare, le regole Covid non ci hanno ammessi allo stabilimento che frequento da una vita.
Vado al mare solo un giorno o due alla settimana, spesso stiamo tutto il giorno a casa.
Non entro più nei negozi solo per vedere, c’è spesso la fila per entrare e allora tiro dritto.
Non ho più preso il caffè al bar solo perché mi andava, ma non sono nemmeno più uscita solo per un gelato.
Esco con altre persone, non con i miei soliti amici. Alcuni mi mancano, alcuni meno. Alcune persone nuove non mi piacciono, ma piacciono alle mie figlie e continuo a non capire perché i genitori debbano farsi andare bene come amici i genitori degli amici dei propri figli e non il contrario.
Non ceno più al ristorante almeno due volte alla settimana come prima, ma decisamente meno.
Insomma non faccio più la mia solita vita, non c’è niente da fare e mi rendo conto che sto sempre un po’ distante anche se dico che non mi interessa.
Mi rendo conto che mi lavo le mani una volta in più del necessario, che uso qualche precauzione in più.
Guardandomi indietro si, la mia vita è davvero cambiata, e questa nuova non mi piace.
Da quando è estate non penso di esser mai uscita la sera. Forse siamo rimasti due volte al mare fino a tardi e forse siamo usciti a cena due o tre volte, ma una passeggiata dopo cena mai. Pensare che spesso tornando dal mare lo scorso anno mi fermavo a cena lungo la strada....oppure si scendeva in piazza per una birra. Oppure a quante feste medievali siamo andati lo scorso anno? Quest’anno niente.
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