Sono tornata da Tre giorni, ma ogni volta che chiudo gli occhi mi trovo nella scuola grande di San Rocco oppure davanti al Miracolo di San Marco del Tintoretto all'Accademia. Ne avrò viste di cose a Venezia, ma queste sono le cose che mi sono rimaste negli occhi e quando li chiudo sono lì presenti.
Tintoretto mi è sempre stato simpatico, ma dopo aver visto il miracolo di San Marco... beh la simpatia è diventata amore. Si lo so, ormai li amo tutti, ma credetemi qualcuno ne rimane escluso, o perlomeno non li amo di amore viscerale e passionale di come posso amare e ammirare Tintoretto, Tiziano, Piero della Francesca, Giovanni Bellini, Veronese, Raffaello, Picasso, Duchamp, Brancusi e altri.
Venezia mi è piaciuta tutta e quattro giorni e tre notti non sono bastati per ammirarla nella sua immensa bellezza. Giusto una spolverata della sua magnificenza. Ci sono talmente tante cose da vedere e soprattutto da vivere che 4 giorni non sono nulla. Il Covid ci ha regalato una Venezia priva di turismo di massa, di turismo mordi e fuggi e quindi priva di quelle persone che guardano senza vedere e privano gli altri di questo privilegio. Ovviamente Venezia soffre di questa mancanza, i ristoranti a basso prezzo sono vuoti, i locali turistici sul Canal Grande sono vuoti, le gondole sono ferme. Però per me tutto era pieno di decadente fascino. Una grandezza oramai svanita a cui non resta che ostentarsi per non morire. e forse il turismo di massa la uccide lentamente. Ma mi rendo conto che la tiene anche accessibile alla massa. Accessibilità e sostenibilità spesso non sono sinonimi. Troppo spesso il bello, e naturalmente l'accesso al bello, non è democratico e purtroppo sta diventando prerogativa dei ricchi perchè devo dirlo, una visita a Venezia non è per tutti, non è per tutte le tasche, invece l'accesso a Tintoretto, al Canal Grande e alle bellezze di una città meravigliosa dovrebbero esserlo, perchè ogni Italiano dovrebbe conoscere e vedere la propria storia.
Il bello, il patrimoni culturale di una nazione, dovrebbe continuare ad essere patrimonio comune, fruibile da tutti, non privilegio di pochi. Ma in questo paese bello e istruzione, le uniche cose che dovrebbero rimanere patrimonio comune, stanno andando a scatafascio per diventare poi patrimonio di pochi. Dobbiamo impedirlo.
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