Ho un debole per le edizioni Iporborea e spesso compro questi libri dallo strano formato e dalla copertina ruvida solo perchè sono attratta dal loro packaging. In questo ultimo periodo ho imparato ad apprezzare anche la letteratura nordica perchè è fatta di digressioni. L'argomento principale del libro può essere uno ma poi nel libro si può trovare di tutto e di più, di ogni argomento e questo mi piace davvero tanto. Questo principalmente dovrebbe essere un libro sul cambiamento climatico, peccato che io vi abbia trovato tutt'altro.
Potete leggere mile recensioni nel web e tutte vi porranno l'accento sul cambiamento climatico, sullo scioglimento dei ghiacciai e soprattutto sulla consapevolezza dei più sul cambiamento climatico.
Io ci ho letto altro.
Anzi la parte sul cambiamento climatico mi è apparsa anche debole, si è perso in una filippica enorme sulla necessità di cambiare perchè la terra brucia (come dice Greta) però poi dice che il singolo non può fare nulla, sono le leadership mondiali, i signori del petrolio che devono cambiare rotta, non i singoli abitanti del pianeta e qui mi veniva spontaneo dire "e allora? di cosa ti lamenti?". Però il senso più ampio del testo è questo: l'autore non propone soluzioni, ma chiede alle persone di essere sensibili in modo che la leadership mondiale cambi indirizzo. Senza sensibilità da parte dei singoli non ci può essere cambiamento globale.
Per arrivare a questo ci sono mille digressioni come è tipico nelle letterature del nord, e si parla di ogni cosa, di mitologia norrena, di zoologia, di buddismo, di letteratura comparata, insomma di ogni cosa e la bellezza e la forza di questo testo è proprio qui, nelle sue digressioni che con il clima hanno poco a che fare.
Avete capito che è stata un'esperienza entusiasmante.
Finita la pandemia andrò in Islanda. E' una di quelle poche cose che voglio fare davvero.
Commenti
Posta un commento