Non so come sono arrivata a scoprire questo autore, lo ammetto, ma è uno scrittore sudafricano e questo basta per sedare le mie curiosità sulle origini e sulla provenienza di questo libro nel mio Kobo.
Non so perché ho deciso di partire da qua, ma il titolo mi affascinava.
Elizabeth Costello altro non è che l'alter ego dello scrittore stesso. Coetezee con questo espediente indaga sotto forma di lezioni alcuni temi importanti e a lui cari comeil realismo, la narrativa in Africa, il problema del male in letteratura. Ovviamente l'espediente dell'alter ego gli permette di indagare i temi in maniera più semplice e accattivante trasformando materia di saggio in romanzo.
Ho apprezzato molto la parte sul romanzo Africano, mentre mi è risultato difficile da capire l'ultima lezione, quella sul realismo, quella della segretaria dell'invisibile... forse non conoscendo l'autore e le sue convinzioni non sono proprio riuscita a capire il filo logico fino alla fine.
Lo ammetto è un libro che può annoiare. Non è semplice. La sua lettura comporta riflessione e la sua comprensione è legata ad un bagaglio di conoscenze necessarie (li chiamano prerequisiti), ma alla fine è interessante. Forse non è il libro adatto per conoscere l'autore. E' un libro di arrivo e non di partenza. Infatti a Breve leggerò qualcos'altro, nella speranza di capire bene cosa intendeva nell'ultimo capitolo.
In Elizabeth Costello Coetzee trova una forma nuova di scrittura: un romanzo in sei stazioni dove la narratrice, ormai anziana, insegue le emozioni e i sentimenti della vita con il pensiero.
Elizabeth Costello è una scrittrice australiana famosa per il suo primo romanzo, e proprio per questo viene premiata e invitata a tenere conferenze in tutto il mondo. Evitando ostinatamente di soddisfare la curiosità del pubblico sul significato del suo romanzo, e sulla sua storia personale, Costello in ogni apparizione pubblica racconta storie che raramente i presenti vogliono ascoltare, affronta argomenti inquietanti, questioni difficili e controverse, spesso con antagonisti preparati e determinati quanto lei: ad Amsterdam, la responsabilità dello scrittore nel raccontare il Male; in crociera, il realismo in letteratura; in una missione, classicismo, umanesimo e cristianesimo. Sempre portando al limite dell'assurdo le compiaciute certezze del discorso illuminista. Ciascuna delle sei conferenze rivela al lettore un'ossessione intellettuale della protagonista, ma anche qualcosa della sua vita personale, della sua storia.
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