Nei giorni in cui sono stata male ho avuto tanto tempo libero che in realtà non sapevo come occupare, visto che il forte mal di testa di fatto mi impediva di leggere. Non ho la TV in camera per scelta e non avevo la forza per raggiungere il divano per cui ho passato decisamente troppo tempo a cazzeggiare su Facebook e ho trovato questo neologismo che mi ha fatto sorridere: webeti. Si perché oggi quanti webeti esistono? Tanti, troppi. Tutti ci vogliono webeti.
Chi è il webete? Colui che crede a quello che c'è su internet, quello che non va oltre un link, che non si informa davvero, che cede allle strumentalizzazioni in opera su Facebook in particolare. Coloro che condividono qualsiasi cosa senza vedere se è vero, giusto per condividere. Coloro che attaccano con insulti razzisti senza conoscere. Coloro che sostengono qualsiasi sciocchezza che trovano in giro con grande tenacia.
Quanti post sui Rom avrò visto? Tutti pieni di minacce e di accuse, ma qualcuno degli accusatori conosce davvero la storia di quelle bambine?
Quanti post sulla rumenta a Roma? Bah anche la mia città è sporca da morire, non mi serve andare fino a Roma. Certo non abbiamo ancora imparato a esser civili in Italia, non abbiamo rispetto per le persone, figuratevi per i beni collettivi.
Per non parlare poi dei vari spot elettorali dei candidati politici alle elezioni amministrative. Vorrei chiedere una lista dei miei concittadini non candidati, sembra che tutti qui vogliano darsi alla politica. Non so se ci sono 8 o 10 candidati a Sindaco sostenuti da almeno 4 liste ognuno. La mia città conta meno di 100 mila abitanti e il conto è presto fatto. Una grande parte della popolazione attiva è eleggibile.
Dovevo trovare la forza di raggiungere quel divano e spararmi un'intera stagione di qualsiasi serie. La scoperta dei webeti mi ha sicuramente debilitata ancor di più. Dopo la Tv anche tagliare i ponti con Facebook, ma poi come faccio a farmi delle risate? Non sui fatti propri delle persone con cui sono in contatto, sia chiaro, ma con la banalità dei link che vengono condivisi, anche viralmente.
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