Passa ai contenuti principali

Hotel o appartamento?

Ultimamente quando mi trovo a prenotare per fare una notte fuori casa mi trovo di fronte a questo dilemma casa o hotel?
L'Hotel devo ammettere mi piace molto, ma sta diventando un problema per noi. Siamo in 4 e gli Hotel che hanno quadruple sono pochi, quelli che offrono doppie comunicanti ancor meno, e i pochi che le hanno le offrono a prezzi fuori del nostro budget o comunque se vi rientrano sono strutture al di fuori dei nostri standard qualitativi. Prendere due stanze per noi è ancora troppo presto, le bambine sono piccole per gestire i propri bagagli e noi non ce la sentiamo di stare divisi in vacanza.

Così sempre più spesso scegliamo un appartamento.

Con il Buget di una stanza di albergo ci possiamo permettere un appartamento con due stanze da letto, una cucina e un soggiorno. Ok devo pulire e tirarmi su il letto, ma ho la comodità di entrare e uscire quando voglio, di avere la cucina a disposizione per preparare qualcosa alle bambine se non abbiamo voglia di mangiare fuori, abbiamo la comodità di avere un divano su cui riposarsi senza doversi per forza sdraiare sul letto.
Molti appartamenti sono arredati con gusto e sono davvero molto belli e ti danno l'impressione di non essere un turista ma un abitante della città, ti danno l'illusione di far parte dell'ambiente circostante e la cosa mi piace molto.

Poi capita che magari la cucina non la uso come a Tenerife, oppure l'appartamento preso in affitto diventi quasi casa come a Cremona, certo è che le possibilità date dagli appartamenti sono molte di più di quelle degli alberghi che alla fine sono un po' tutti uguali e freddi rispetto alle più accoglienti case, alcune poi rese bellissime dai padroni, che ora si chiamano Host. E in vacanza puoi fingere di abitare davvero in un posto nuovo, come quando eravamo a Copenaghen, in una casa in perfetto stile Danese, veramente immersi nella vita del luogo, anche se alla fine l'effetto era quello di sentirsi intrappolati in un catalogo ikea.

La scelta dell'appartamento alla fine è dettato dall'avere due figli. E soprattutto una che inizia ad essere grande. In Italia rimane sempre un limite, rimangono sempre un sacco di limiti per chi ha bambini al seguito, anzi spesso è più facile trovare agevolazioni per gli animali che per i bambini e questo è un po' avvilente.Capisco che spesso ci siano genitori maleducati con bambini al seguito, ma non è giusto penalizzare sempre tutti, anche quelle famiglie educate che sanno comportarsi.

Commenti

  1. Mia figlia, con marito e 4 bambini al seguito, se fanno fine settimana lunghi fuori prendono sempre appartamenti o agriturismi e si trovano bene, come dici tu. In hotel sarebbe improponibile. Atapo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ammiro tua figlia, immagino che per loro spostarsi sia veramente un problema!

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

La stele di Hammurabi

Questa opera mi affascina da quando avevo 8 anni e non ha mai smesso di esercitare il suo magnetismo e il suo fascino su di me. L'ho vista e ammirata al Louvre e sinceramente me ne sono innamorata subito.  In verità mi piace tutta la civiltà mesopotamica e vi consiglio di andare qui per farvene un'idea più precisa.

Anna Karenina

Questo grande libro è uno dei miei primissimi libri, onestamente fregato ai pochi che erano presenti in casa durante la mia infanzia. Ho cercato di leggerlo a 16 anni, ma dopo alcune centinaia di pagine ho abbandonato. Non è mio costume abbandonare i libri e la mia sfida è durata quasi 25 anni. Mi sono detta che prima o poi avrei riprovato, sono passati 25 anni e l'ho fatto. La lettura è stata davvero difficile, non vi nascondo che mi sono legata alla sedia per finirlo, come Alfieri. LA prima volta ho abbandonato perchè i nomi erano troppo complicati, mi ero convinta che i personaggi venissero chiamati con troppi nomi diversi e perdevo il filo. stavolta non ho assolutamente incontrato questa difficoltà, anzi la storia ormai mi era nota perchè ho visto diverse riduzioni cinematografiche che mi hanno fatto capire come andava. Invece la grandissima difficoltà questa volta le ho incontrate nelle lunghissime dissertazioni attribuite a  Costantin Levin. Si sa che il peronaggio di Levi...

Corcos, ritratto di signora con due adolescenti

Corcos è uno degli italiani a Parigi, colui che da voce alla Belle Epoque, un gioventù decadente e pronta a decadere. Loro non sono sulla spiaggia, ma su una terrazza con un basso parapetto, di bianco vestiti e intenti a leggere e forse a discutere di quello che stanno leggendo. L'atmosfera è pacata, poche nubi all'orizzonte, nessun contrasto, solo lo sguardo fisso di lei, su di noi che la stiamo osservando.

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch...

I Diari di Keith Haring

Questo libro mi avrebbe cambiato la vita se l'avessi avuto fra le mani almeno 15 anni fa, ma anche 18. Se me lo avessero consigliato quando avevo deciso di fare lettere perché non riuscivo ad esprimermi com volevo con il disegno forse avrei capito che non dovevo lasciare la penna e il caffè per la letteratura. Ma purtroppo mi è capitato tra le mani quando di anni ne ho 35 e la mia vita ha preso pieghe diverse ma non irreversibili. Per coloro che fanno arte e che di arte ne vivono è semplicemente fantastico. Non mi ha mai annoiata, anzi avevo foga di leggere. Mi hanno entusiasmata da morire le sue note tecniche e filosofiche sul mercato dell'arte. L'unica nota a suo sfavore è l'estrema frammentarietà. Copre diversi anni della sua produzione artistica, solo che ci sono molti buchi ed è lui stesso il primo a lamentarsi di questa sua incapacità ad essere assiduo nelle annotazioni.

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Venere di Milo a cassetti

Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...

Margherita di Brabante, Giovanni Pisano

Oggi vorrei aggiungere alla mia webgallery questa scultura di Giovanni Pisano, il ritratto di Margherita di Brabante, la moglie dell'imperatore Arrigo VII, sì l'Alto Arrigo di Dante, colui che doveva riunire l'Italia e far terminare la lotta fra Guelfi e Ghibellini, ma che morì presso Siena, prima di raggiungere Roma. In pochi sanno che la moglie morì a Genova colpita dalla peste nel 1311 e la città volle celebrarla con un monumento funebre esemplare e diede l'incarico a Giovanni Pisano di realizzarlo.

Non accontentarti, mai

Spesso nella vita mi sono dovuta accontentare e non ho potuto fare quello che veramente volevo. In questo momento sto spronando mia figlia a fare di meglio, a non accontentarsi. A raggiungere alte vette, ad esplorare i suoi limiti, ad andare oltre, a non accontentarsi. Accontentarsi, adagiarsi, sono atteggiamenti negativi. La competitività alla lunga logora, lo riconosco, ma il rimpianto di non avercela messa tutta è molto più pesante da sopportare. Le occasioni perse tornano alla mente, i rimpianti ti tormentano per una vita intera, i se  e i ma ti accompagnano e ti logarano per sempre e io ne so qualcosa, sono un'esperta di se e di ma. Così mi trovo a spronarla: "Vai ancora avanti! Puoi fare di meglio!". Avrei voluto averla io una mamma come me, una mamma che mi diceva brava sono orgogliosa di te, ma puoi andare oltre, puoi fare ancora meglio invece che sentirmi sempre dire hai fatto il tuo dovere quando eccellevo e giù botte se fallivo. Avrei voluto una mam...