Ho grandissime lacune di storia contemporanea, non l'ho mai studiata. All'università ero orientata tutto sul Tardo Antico e sul medioevo e non avevo nessuna intenzione di studiare la storia contemporanea.
Ora da Adulta sto cercando di colmare i miei vuoti con romanzi, la letteratura è la mia porta preferenziale verso la conoscenza della storia. Una scelta personale.
Da piccola mentre vedevo il telegiornale mi sono sempre promessa che mai avrei studiato la Palestina e mai mi sarei spinta a capire la differenza tra Palestina e Israele. Oggi giorno questa non può più essere una convinzione di un'adulta pensante come io mi reputo. Così leggo libri, libri di Israele e libri di Palestina.
Perchè libri di letteratura e non di storia? Perchè la storia la scrivono i vincitori. In qualche modo la storia è sempre di parte, almeno quella contemporanea. Così preferisco i romanzi che spesso danno voce agli oppressi. E questo libro è una voce forte tra gli oppressi. Nel mio libro dei libri ho scritto una riflessione accurata e soprattutto non politicamente corretta che qui non riporto perchè stare dalla parte dei vinti non è di moda. Invito ognuno che passa da qui a leggere questo libro, ne vale la pena.
Commenti
Posta un commento