Cerco di farmi coraggio in ogni modo, ma affrontare le giornate non è per nulla facile, dall’inizio alla fine una sequela di brutte, pessime notizie.
Cerco di farmi coraggio, ma mi pare di annegare nel mare delle difficoltà.
Mi è impossibile frenare le lacrime quando penso a quanto è stata difficile la giornata oggi.
Alzarsi, andare al lavoro, sapere che fra i 20/25 ragazzi di fronte a te c’è sicuramente qualcuno malato che potenzialmente può infettarti prima o poi, tutte le formalità da sbrigare, le attenzioni che devi mettere quando fai l’appello, quando ritiri le autocertificazioni, sperare che abbiano dichiarato il vero.
Il continuo lavarsi le mani.
Il caffè con i colleghi.
Quando ti abbassi la mascherina il brivido lungo la schiena.
Ma di quel caffè ne hai bisogno.
E il sorso d’acqua? Dopo ore che parli ne hai bisogno.
Cerco di farmi coraggio quando arrivano gli esiti dei tamponi, ma poi tocca anche alla mia classe. La classe più piccola. La classe dove non riesci a stare seduta. La classe dove ti alzi per parlare.
Cerco di farmi coraggio.
Avrei voluto far la segretaria come mia mamma a volte, un lavoro ripetitivo, senza pretese, anche noioso, che finiva quando uscivo dall’ufficio e rimaneva li, come per lei. Invece ho fatto la prof. Lo scorso marzo ho provato la scuola via Meet e non ci è andata bene e adesso.... e niente adesso ci prendiamo questo, una rimodulazione continua di fronte alle novità di ogni giorno.
Cerco di farmi coraggio.
A marzo ci siamo riusciti.
Ora riusciremo ancora una volta.
Io a volte penso alla generazione precedente la mia: vissero la guerra, durò cinque anni e fu sempre più dura... quante rinunce, quanti traumi, quante cose belle mancate, stringevano i denti e andavano avanti, sperando di poter tornare a una vita normale... Quel tempo era peggio di ora. Atapo
RispondiEliminaMio nonno in tempo di guerra aveva l’età di mia figlia, loro vivevano in un paese in Lunigiana e nonostante le privazioni non avevano mai fame e non mancava mai nulla, i suoi erano racconti eroici di un adolescente dalla pancia piena, una. Guerra tutta diversa da quella di altri. Molto spesso tutto dipende dalla prospettiva da cui si guardano gli eventi che si vivono. Allora piovevano bombe dal cielo e il nemico era ben visibile oggi il nemico è invisibile e la crisi economica è davvero dietro l’angolo. Ce la faremo, ma quanta fatica ci costa essere positivi...
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