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Ken Follet: la trilogia di Kingsbridge

 


Per allontanare le inquietudini mi sono data al romanzo storico e anche di una certa mole, e ho affrontato la trilogia di Kingsbridge, tre tomi abbastanza impegnativi di oltre 1000 pagine l’uno. 
Avevo spergiurato che non avrei mai aperto un libro di Ken Follet in vita mia ma alla fine l’ho fatto e ne ho letti anche tre. Alla fine non è stata un’esperienza negativa, anzi, ho letto di peggio.
I libri di questa mole sono ripetitivi, per non fare perdere al lettore il filo ogni 200 pagine tendono a fare un piccolo recap, peccato che io mi ricordassi benissimo tutto e questi recap mi annoiassero a morte. Ogni libro è a se, anzi passano fra uno e l’altro diverse generazioni quindi possono essere letti anche singolarmente e distintamente. Però se si vuole leggerne due è meglio iniziare dai pilastri della terra e andare avanti.
Senza ombra di dubbio il mio preferito è I pilastri della terra. Di ambientazione medievale, parla di costruttori di cattedrali e come temi trattati li ho trovati più vicini alla mia formazione.
Mondo senza fine è stato il più noioso, come spesso accade ai capitoli di mezzo delle saghe.
Il terzo, colonna di fuoco, è stato interessante semplicemente perché avevo dimenticato quella parte di storia e mi è piaciuto ripassarla attraverso le vicende del romanzo.
Perché ho letto questi mattoni?
Primo perché ho bisogno di cose che non mi facciano riflettere e mi tengano la mente sgombera da problematiche filosofiche o da massimi sistemi e poi perché è uscito il prequel ambientato in epoca vichinga e quindi volevo essere informata  della storia prima di leggerlo.
Ho scoperto che esistono anche miniserie dedicate a questi libri, magari se avrò tempo le guarderò.


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