All’inizio della pandemia avevo messo in conto di perdere qualche affetto, sicuramente fra i più anziani della famiglia, perché sapevo che comunque non saremmo riusciti a proteggere tutti.
Ci siamo protetti dal COVID, ma ci siamo spesso dimenticati di controllare il resto, così lo Zio, il portiere, è volato via.
In questi giorni non ho trovato le parole, se non il silenzio.
In famiglia a volte i rapporti sono complessi e non sempre così capisce, si capiscono i rapporti fino in fondo, ci si morde la lingua, non si parla e si va avanti.
Ho i suoi occhi azzurri davanti, liquidi. Le ultime parole che mi ha detto qualche tempo fa mi rimbombano nella testa, parole quasi oracolari, visto che sono le ultime che ci siamo scambiati.
Come il solito frugo nella testa e trovo solo vuoto, nessun ricordo, se non quella chiacchierata quel giorno, le sue parole le ricordo nitide, tutto il resto non riesco proprio a recuperarlo in questo momento.
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma»
E mi piace pensare che lo Zio ora ha un’altra forma e insieme ad altre forme veglia su di noi.
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