Oggi aggiungo un pezzo da 90 alla mia collezione: la maschera d'oro di Tutankhamon. E chi non la vorrebbe?
Oggi forse è il simbolo dell'Egitto e dell'Egittologia e il suo valore veniale è niente se confrontato con quello che questa maschera rappresenta.
Tutankhamon era un faraone minore che regnò per soli nove anni (1336-1327 a.c.). Morì diciottenne per cause sconosciute, probabilmente assassinato, anche se recenti scoperte ed argomentazioni molto discusse sostengono di essere deceduto a casua di un semplice incidente di caccia.
Genero ed erede del faraone "eretico" Akhenaton, il suo nome fu cancellato dai monumenti e non avrebbe ottenuto che una nota in calce alle pagine della storia dell'antico Egitto, se non fosse per la sua tomba rimasta inviolata fino al 1922, quando Howard Carter la scoprì.
Questa maschera entra a pieno titolo della mia personale collezione perché a lei è legato un aneddoto che non scorderò mai. Quell'anno insegnavo in carcere, ed è stato il mio anno più duro, e cercavo sempre di parlare di cose che non offendessero nessuno. Parlare della scoperta della tomba di Tutankhamon mi era sembrata una cosa divertente e poco offensiva. Così parlai dell'avventura di Carter e quando descrissi ai miei alunni "speciali" cosa conteneva iniziarono le domande precise sulla quantità di oro presente. Uno di loro poi era talmente attento che mi sentivo veramente orgogliosa. Quando poi feci vedere questa maschera e dissi che si trattava di ben 11 kg d'oro, gli brillarono gli occhi e fece a mente, e velocemente, il calcolo di quanto sarebbe stato valutato l'oro.
Lì per lì rimasi sconvolta. Era uscito il ladro che era in lui, la volontà di fondere l'oro per farci soldi superava l'ammirazione per un oggetto artistico di grande valore, e dopo mi tempestò di domande sulla maschera: dove si trovava, come era difesa, quali dispositivi di sicurezza c'erano nel museo... della serie un Arsenio Lupin in carne ed ossa. E meno male che non ho detto loro che questa maschera si trovava dentro ad un sarcofago di oro massiccio!
Oggi ci rido un po' sù e mi piace anche ricordare questo simpatico momento della mia carriera, eppure allora mi sconvolse un sacco.
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