Negli ultimi due anni ho passato il primo giorno di scuola in tranquillità, senza nessun impegno, aspettando semmai la chiamata per iniziare a lavorare. Invece oggi suona la campanella per tutte e tre le donne di famiglia.
Sveglia alle 6.50. Viki che scatta in piedi entusiasta di andare a scuola. RAchele che invece urla e si dimena: lei a scuola proprio non ci vuole andare. E così mi ritrovo una bambina supereccitata e una in lacrime.
Non so come ma alle 8 siamo fuori di casa. Arriviamo un po in ritardo ma la festa non è ancora iniziata. Ci sono i saluti, le preghiere e i canti di rito. Poi tutti in classe.
Vittoria è raggiante.
Ora tocca a Rachele.
La lasciamo lì in lacrime. Ma non possiamo proprio fare altrimenti. Ieri in spiaggia, oggi a scuola.
Spero solo che siano i primi attimi. Oggi è andata con la gonna. Avevamo detto che non saremo più andate a scuola tutte vestite in ghingheri ma stamattina per non farla piangere ancora le ho infilato un vestito. Pensavo di cambiarla in corridoio. .. ma non ci sono riuscita
Così i leggins e la maglia della scuola sono rimaste nello zaino.
E ora tocca a me andre a scuola. E io sono totalmente impreparata. Non ho il registro di carta. Quest'anno abbiamo quello elettronico ma non so se sono in grado di usarlo. Non ho portato nemmeno un pezzo di carta, però ho la penna. I libri sono nel cassetto e improvviserò. Ho 40 minuti per decidere se fare o no le prove di ingresso nelle nuove classi.
Ora il treno è arrivato.
Buona scuola a tutti!
Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.
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