Sono affetta da una malattia da almeno vent'anni. Si chiama "piacere della lettura" e l'ho contratta a 16 anni, spesso questa malattia si incontra prima, spesso in età avanzata.
Prima dei 16 anni ho letto con riluttanza, poi non sono più riuscita a fermarmi.
In alcuni momenti della mia vita sono leggermente migliorata, leggendo pochissimi libri, mentre da due anni sono di nuovo in fase acuta, 60 libri all'anno, spesso 3 o 4 per volta.
In vent'anni di malattia ho letto di tutto, senza mai soffermarmi sulla qualità. Ho sempre pensato al mio piacere personale, al mio interesse, mai al contenuto.
Ma in questi giorni mi è stato detto che alla fine della terza elementare bisogna "leggere libri di contenuto". Non ho esperienza. Mi sono ammalata tardi e ho contagiato le mie figlie il prima possibile, ma non ho esperienza nella letteratura per l'infanzia. Allora ero sana. Io ho da subito iniziato con cose pesanti. Ho contagiato loro con la passione, con le storie, non con i contenuti. Abbiamo letto i personaggi della tv che sono meglio nei libri che nei cartoni animati. Leggiamo le cose che ci appassionano, mica i contenuti!
Invece servono i contenuti.
Cosa sono i "contenuti" in un romanzo? In una novella, in un racconto?
Questa cosa mi mette in difficoltà.
Pensavo che le storie di Geronimo Stilton fossero adatte ad una bambina di terza elementare, visto che ne divora uno ogni 2/3 giorni, invece no. Sono privi di contenuto. Eppure ha imparato a cercare sull'atlante le Hawaii, ha conosciuto il loro folklore e le loro usanze. Abbiamo ballato la Hula, abbiamo poi cercato su youtube canzoni hawaiane, e abbiamo costruito una collana di fiori e un gonnellino. Non sono questi contenuti? Scoprire, conoscere, ricercare... no avete ragione queste sono competenze. Partire da una storia, trasferirla nella realtà, cercare altre informazioni sono tutte competenze e non contenuti. Non occorrono libri che sviluppano competenze ma libri che abbiano contenuti. E allora oggi ho cercato libri di contenuto che serviranno per zittire, per riempire la bocca e poi di nascosto leggeremo ciò che ci piace, ciò che ci fa sognare, ciò che solletica la nostra fantasia.
Leggere per vantarsi non serve a nulla. Leggere è un piacere, una cosa personale, un percorso di vita, non certo un esibizione. Ma finché ci saranno persone che amano esibirsi... noi dovremmo adeguarci. E ci adegueremo leggendo qualcosa che vada bene alla massa e poi passeremo bellissimi momenti in compagnia dei nostri personali eroi.
L'importante è leggere, non quel che si legge.
Concordo, e poi che vuol dire contenuto??? Io a volte trovo la morale anche in un semplice articolo di settimanale!
RispondiEliminaNon so cosa voglia dire contenuto. So solo che leggendo uno dei libri di contenuto consigliati dalla maestra abbiamo trovato questa frase: "nanerottolo di merda". Beh preferisco tea stilton senza contenuti ma con un linguaggio adeguato piuttosto che un libro di contenuto che contiene parolacce...
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