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Pensando al viaggio invernale


Archiviata (quasi) l'Estate, sto già pensando alla vera vacanza dell'anno, quella invernale. Non sarà una vacanza con la V maiuscola come una volta quando ci concedevamo viaggi da sogno al di là dell'equatore in Africa, ma per un po' ci daremo all'esplorazione delle Canarie. Lo scorso anno a Tenerife ci siamo trovati bene e quest'anno abbiamo pensato di ripetere la formula volo + appartamento e ovviamente macchina a Fuerteventura.
Nelle grige giornate autunnali spero di informarmi bene sull'isola e segnarmi bene le spiagge migliori, in modo da scendere organizzati e non all'avventura come a Tenerife, non che ci siamo trovati male, ma un minimo di organizzazione preventiva delle attività magari ci sarebbe voluta.
Non sarà il Kenya, ma un break dall'inverno ci vuole, e ritorneranno anche gli inverni delle vacanze in Kenya, ritorneranno.
Chissà come mai sono diventata così malata di mare... una volta non lo ero, ora invece ho un richiamo così forte, l'acqua è come una calamita, non posso proprio stare senza. Ho bisogno dello sciabordio delle onde, ho bisogno della voce della risacca, del grido dei gabbiani. Ho bisogno del sole caldo sulla pelle. Mentre la montagna mi spaventa, mi spaventa solo l'idea della lontananza dal mare.

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Antonio frilli, nudo disteso sull'amaca

Antonio Frilli, Nudo disteso sull'amaca (1890) Collezione Lord Lloyd-Webber Spesso la scultura neoclassica è snobbata, considerata fredda e di poco valore, ma a dire il vero a me piace e anche molto. Reputo questa fanciulla addormentata sull'amaca davvero notevole. Adoro quando il marmo si fa stoffa, si fa carne, si fa qualsiasi cosa tranne duro e gelido marmo. Probabilmente Antonio Frilli raccolse più successi all'estero che in patria, ieri come oggi, visto che non esiste quasi sul web se non in pagine di lingua inglese. A riprova di questo un aneddoto: questa scultura fu portata dal fratello dell'autore a St. Luis nel Missuri dove vinse diversi premi.

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