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Quanto amo Instagram ?

Quanto amo Instagram ?
Non lo so neanche io. Ma è sicuramente il mio social preferito e la croce di mio marito che lo vede come oltraggio estremo alla nostra privacy che tanto di fatto è nulla, come se io pubblicassi  ogni secondo della nostra vita. 
In realtà pubblico molto poco e sbircio ancora meno la vita di coloro che seguo. Seguo solo 400 persone e sono seguita solo da 350 circa. 
La maggior parte di loro pubblica copertine di libri. 
La maggior parte di foto che guardo riguarda libri, spesso mi faccio influenzare dagli instagrammer che seguo e da poco ho iniziato a seguire anche gli autori. 
Quando Paola Calvetti ha ricambiato il following pensavo di morire, ed ogni suo like mi apre il cuore, credetemi. L'ammiro come scrittrice e mi piace seguirla nelle sua attività giornaliera non lo nascondo e come lei mi sono messa a seguire altri giornalisti e scrittori che non hanno ricambiato gentilmente come ha fatto Paola ma hanno scritto commenti gradevoli, comunque hanno scritto grazie quando ho scritto loro che il loro libro mi è piaciuto.
Poter far sapere all'autore che ho letto il suo libro e che mi è piaciuto è straordinario, non avrei davvero potuto immaginarlo e ritenerlo possibile 20 anni fa, oggi si può ed è bello. 
Mi viene in mente quando, più di 20 anni fa, una mia collega universitaria, chiese "udienza" a Mario Rigoni Stern durante una vacanza per fargli sapere il suo apprezzamento proprio come io ieri l'altro ho scritto un messaggio a Noo Saro-Wiwa su Instagram ... ieri le cose erano veramente molto difficili, per parlare con un autore dovevi cercarlo, chiedere di poter essere ricevuto e finalmente parlare con lui. Io ho mandato un messaggio ho ricevuto un grazie con una faccina sorridente e sono felice come quella mia amica che Rigoni Stern l'ha incontrato davvero.  Però per me sarebbe stato quasi impossibile trovare Noo Saro-Wiwa di persona, magari Paola Calvetti prima o poi la incontrerò davvero... mai dire mai.

Come cambiano i tempi e come cambia la felicità delle piccole cose. E meno male che ora c'è internet.

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