A volte mi chiedo se davvero questa è la mia vita, se non mi trovo in qualche candid camera, in qualche reality show a mia insaputa, perché mi accadono cose che difficilmente un romanziere potrebbe immaginare per il suo sfigato protagonista. Cose al limite dell'assurdo, una dietro all'altra che mi hanno persino levato le lacrime. Fossero drammi veri e concreti me ne farei davvero una ragione, invece sono al teatro dell'assurdo.
Mi capitano cose assurde, non so neanche come chiamarle se non sfighe, cose che una volta accadevano e si tacevano, si nascondevano, perché nelle buone famiglie i panni sporchi si lavano in casa.
Io ho una lavatrice da 10 kg ma i panni sporchi stanno diventando davvero tanti, e nella lavatrice non ci stanno tutti.
Una volta magari si aveva la protezione del patriarca, un'ala protettiva, ma a quanto pare qui il patriarca sono diventata io.
La spinta alla fuga è veramente notevole, ma a me non è concesso un biglietto di sola andata per gli Emirati Arabi nel momento più difficile, io sono quella che resta, sempre e comunque. Quella che finisce le lacrime e dispensa pezzi di pancreas in ogni situazione.
Tengo duro solo perché so che dopo tante sofferenze ne uscirò vincitrice.
Non ho mai smesso e mai smetterò di credere di potercela fare.
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