Ieri sera ho ascoltato Mattarella in diretta. Oserei dire sgomenta.
Oggi ho letto qualcosa distrattamente, sinceramente non so cosa pensare.
Non è vero, so benissimo cosa pensare è che non voglio scriverlo.
Mi diverto a leggere cosa scrivere l'Italiano medio su Facebook.
Stamattina sono tutti costituzionalisti.
Tutti esigono persino le fonti dei documenti citati da qualche savio che cerca inutilmente di far capire a questi stolti la situazione. Ma come, ti vendi come costituzionalista e poi non riconosci l'ordinamento dello stato?
Ah l'Italia, il paese dove tutti sono esperti di tutto.
Dove un giorno sei l'allenatore del Real e il giorno dopo sei il Presidente della Repubblica, siamo davvero la Repubblica delle banane.
Se ognuno di noi si occupasse di quel che davvero sa non saremmo a questo dannato crocevia.
E ora?
Ho molte idee e poco coraggio per scriverle, tutto espresso da questo grande quadrato nero. Perché in Italia chi parla deve stare attento, i commenti fuori dalla massa non sono graditi, in nessun campo.
Però penso questo: gli Italiani possono votare chiunque, tanto devono sottostare a veti altrui. E non si ribellano perché l'importante è guardare la tv, il Grande Fratello, Maria De Filippi e quelle cose di cui piace discorrere, come per esempio il costo dei sacchetti per la verdura al supermercato, avere l'ultimo modello di iPhone anche se non si hanno i soldi per pagarlo. Tutto il resto viene dopo.
Chi ci governa non è importante a meno che non esca qualche ridicolezza sui curricula, anche se i precedenti ministri non erano neanche laureati, senza fare nomi, sia mai che qualcuno si offenda.
La cosa che veramente interessa è che ognuno coltivi il suo orticello in santa pace senza badare al Bene Comune, alla Nazione intera. A quello ci penserà la Germania, ah no scusate, l’Europa, che non è solo un ente economico ma anche politico. Soprattutto salvaguardiamo la costituzione. Sempre. Perché quella non si può mai mettere in discussione. Anche se nessuno sa di cosa parla. Però per tutti è prioritario difenderla.
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