Passa ai contenuti principali

Le dieci vacanze che farei ( e per ora non posso fare)

Gli ultimi giorni dell'anno sono giorni in cui si torano le somme e si fanno elenchi. Oggi mi sento di fare uno speciale elenco, le dieci vacanze che farei e che non posso fare, ma mi ripropongo di fare prima o poi...


  1. Un Safari in Kenya, si è vero ne ho già fatti due, ma non c'è niente di meglio che un Safari. Un Safari non è mai uguale ad un altro e le emozioni sono sempre uniche e impagabili.
  2. Le bianche spiagge di Zanzibar, sì anche qui ci sono già stata, ma Zanzibar è abbastanza grande e io non l'ho proprio girata.
  3. La barriera corallina dell'Austrialia, dicono che sia la più bella... poi l'australia fa parte del mio immaginario da sempre, colpa della piccola Flo e di Georgie!
  4. Tahiti, sulle Orme di Gauguin ma anche no, le spiagge bianche, la barriera corallina, è unvero  paradiso...

    5. Le Hawaii mi hanno sempree affascinata....

    6. New York... la città che non dorme mai!
    7. Il Messico.... Spaigge, Maya e Frida Khalo!!!
     8. Ovviamente New Orleans!
    9.  Dubai
    10. Una crociera Southampton -  New York


Commenti

  1. New York non puoi perdertela, e non richiede chissà cosa perché e' così grande che nessun viaggio permetterebbe di vederla appieno, però con un po' di organizzazione, e qualche giorno, ne avrai un buon assaggio. Io l'ho "snobbata" per anni, e l'ho vista solo grazie ad uno stop un po' forzato, di ritorno dalla Polinesia, e' stato un colpo di fulmine di quelli che ti lasciano stordita per un po' anche quando sei tornata a casa.

    RispondiElimina
  2. c'è una mia amica che ci ha vissuto e mi ha detto che tre settimane non bastano... ma diciamo che in 7 giorni si può fare qualcosa...

    RispondiElimina
  3. Anche io, per ora questi viaggi non li posso fare, ma mi hai fatto sognare, così ti ho nominato Top of the Post sul nostro blog:
    http://www.genitorialmente.com/2014/12/top-of-post-29-dicembre.html

    Ciao
    Flavia

    RispondiElimina
  4. Ciao Artemisia! Arrivo dal top of the post di Manu e Flavia. Non posso che concordare con le tue scelte! New York è l'unico posto della lista dove sono già stata ma mica disdegnerei di tornarci eh!
    Per i restanti direi che la lista è allettante e poi...tutto quel mare...chissà. Spero di non farmeli mancare.
    Un saluto <3 e per ora buoni sogni (che sognare mica fa male!) ;-)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La stele di Hammurabi

Questa opera mi affascina da quando avevo 8 anni e non ha mai smesso di esercitare il suo magnetismo e il suo fascino su di me. L'ho vista e ammirata al Louvre e sinceramente me ne sono innamorata subito.  In verità mi piace tutta la civiltà mesopotamica e vi consiglio di andare qui per farvene un'idea più precisa.

Anna Karenina

Questo grande libro è uno dei miei primissimi libri, onestamente fregato ai pochi che erano presenti in casa durante la mia infanzia. Ho cercato di leggerlo a 16 anni, ma dopo alcune centinaia di pagine ho abbandonato. Non è mio costume abbandonare i libri e la mia sfida è durata quasi 25 anni. Mi sono detta che prima o poi avrei riprovato, sono passati 25 anni e l'ho fatto. La lettura è stata davvero difficile, non vi nascondo che mi sono legata alla sedia per finirlo, come Alfieri. LA prima volta ho abbandonato perchè i nomi erano troppo complicati, mi ero convinta che i personaggi venissero chiamati con troppi nomi diversi e perdevo il filo. stavolta non ho assolutamente incontrato questa difficoltà, anzi la storia ormai mi era nota perchè ho visto diverse riduzioni cinematografiche che mi hanno fatto capire come andava. Invece la grandissima difficoltà questa volta le ho incontrate nelle lunghissime dissertazioni attribuite a  Costantin Levin. Si sa che il peronaggio di Levi...

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Venere di Milo a cassetti

Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...

I Diari di Keith Haring

Questo libro mi avrebbe cambiato la vita se l'avessi avuto fra le mani almeno 15 anni fa, ma anche 18. Se me lo avessero consigliato quando avevo deciso di fare lettere perché non riuscivo ad esprimermi com volevo con il disegno forse avrei capito che non dovevo lasciare la penna e il caffè per la letteratura. Ma purtroppo mi è capitato tra le mani quando di anni ne ho 35 e la mia vita ha preso pieghe diverse ma non irreversibili. Per coloro che fanno arte e che di arte ne vivono è semplicemente fantastico. Non mi ha mai annoiata, anzi avevo foga di leggere. Mi hanno entusiasmata da morire le sue note tecniche e filosofiche sul mercato dell'arte. L'unica nota a suo sfavore è l'estrema frammentarietà. Copre diversi anni della sua produzione artistica, solo che ci sono molti buchi ed è lui stesso il primo a lamentarsi di questa sua incapacità ad essere assiduo nelle annotazioni.

Margherita di Brabante, Giovanni Pisano

Oggi vorrei aggiungere alla mia webgallery questa scultura di Giovanni Pisano, il ritratto di Margherita di Brabante, la moglie dell'imperatore Arrigo VII, sì l'Alto Arrigo di Dante, colui che doveva riunire l'Italia e far terminare la lotta fra Guelfi e Ghibellini, ma che morì presso Siena, prima di raggiungere Roma. In pochi sanno che la moglie morì a Genova colpita dalla peste nel 1311 e la città volle celebrarla con un monumento funebre esemplare e diede l'incarico a Giovanni Pisano di realizzarlo.

Ia Orana Maria, Gauguin

Gauguin è uno dei miei pittori preferiti, lo sento da sempre uno spirito affine, condivido con lui l'irrequietezza che lo ha portato ai confini del mondo alla ricerca di un vivere primitivo a totale contatto con la natura per spogliarsi delle convenzioni occidentali, cosa che purtroppo non ha mai trovato, nemmeno a Tahiti, nemmeno nelle isole Marchesi.

La peggiore immagine dopo il crollo delle torrri gemelle: l’incendio a Notre Dame di Parigi

In questo momento brucia. È questa è una terribile immagine, una delle più brutte che io abbia mai visto. Mille anni di storia in fumo, il tetto crollato, non oso pensare le perdite artistiche che stiamo subendo. Ho i brividi, non credo resterà qualcosa dopo questo terribile incendio. La storia che va in fumo e noi inermi. Le cose che credi si possano preservare per sempre, irrimediabilmente perse. Pensi ai luoghi di guerra, pensi alle bombe e poi uno stupido incendio si porta via uno dei simboli d'Europa in pochissime ore.

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch...