***Il post contiene molti spoiler***
Questa volta il protagonista è un ragazzo, Levi, dark australiano che perde l'amore della sua vita e non si riprende dalla tragica scomparsa e cade in un mutismo irreversibile. I suoi sono separati e ovviamente la mamma decide di inviarlo dal padre negli Stati Uniti per vedere se cambiando aria Levi guarisca. Ovviamente questo accade, me lo aspettavo, la trama è abbastanza ovvia. Sono rimasta un po' delusa dal tempo che ci mette Levi a cambiare, da quanto esita, da come si comporta da... ragazza. Ci rimugina, tentenna, non osa. Pensa e ripensa proprio come una ragazza. Non prende iniziativa, si confida, non capisce, non agisce, fa tutto come una ragazza. Non ha reazioni violente, ma crisi di pianto. Ma sono così i maschi di oggi? Dark, belli e tenebrosi e super femminili di carattere? Oppure sono così quelli che le ragazze di oggi vogliono? MA il bello e cattivo che non deve chiedere mai? Non esiste più? Meglio un rammollito pieno di dubbi? MA queste sono le mie domande, le domande di una quasi quarantenne che si mette a leggere libri per sedicenni.
Comunque la prima parte del libro mi è molto piaciuta, soprattutto quella sulla gestione del dolore, sul chiedere aiuto. Non sono temi scontati, spesso i ragazzi affrontano il dolore da soli, con la paura di chiedere ai grandi e avere invece un modello a cui ispirarsi dove uno di loro chiede aiuto e si confronta con gli adulti e quasi si abbandona a loro dopo le prime resistenze è da considerarsi positivo.
Considerando che il tema a cui ruota attorno la narrazione è il dolore e la morte di Delia credo che questo sia il libro giusto per la Reading Challange 2018: Un Libro che parla della morte o del dolore.
A volte mi spremo le meningi per trovare un libro adatto e poi casualmente me lo trovo fra le mani, succede sempre così....
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